lunedì 28 maggio 2018

"Cortesie per gli ospiti", Ian McEwan


Un anno dopo aver letto "Chesil Beach" mi è venuta voglia di leggere qualcos'altro di McEwan e la scelta è caduta su questo titolo.

Gli inglesi Colin e Mery fanno coppia da sette anni e stanno trascorrendo l'intero mese di luglio a Venezia. Nè la città nè l'Italia vengono mai citate esplicitamente, ma si capisce dove sono non solo dalla copertina, ma anche dalle descrizioni.
La vacanza è decisamente pigra, o quanto meno l'autore non ce li racconta mai come turisti, sembra che esplorino la città solo alla ricerca di un posto dove bere o mangiare, passando la maggior parte del tempo in albergo a dormire, più un risveglio di istinti sessuali in questa coppia stanca e, questa è l'impressione che ho avuto, male assortita.

Un giorno si perdono fra le calli mentre cercano un ristorante ancora aperto a tarda sera: è così che casualmente conoscono Robert e in seguito, andando a casa dei due, la moglie Caroline.
Ma è stato davvero un incontro casuale? 
Colin e Mery sembrano non dare peso all'invadenza di Robert e a certi suoi comportamenti allarmanti, sia nei loro confronti che, soprattutto, verso Caroline, moglie debole e sottomessa, prigioniera in casa sua.

Classificato come romanzo di narrativa moderna, per me la categoria giusta sarebbe stata quella del noir.
Claustrofobico, disturbante, ma non in senso negativo, anzi.
Anche se preferisco i romanzi con una trama più ricca di eventi, lo stile di McEwan mi piace moltissimo e mi rilassa, anche con una storia come questa che non è esattamente tranquillizzante.

Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro scritto originariamente in inglese, ma letto in italiano" (numero 13 indizi facili).

giovedì 24 maggio 2018

"La strada dei ricordi", Robert James Waller


Ho letto "I ponti di Madison County" nel 1996 e il suo posto nel mio personale podio non è mai stato a rischio, l'unico dei tre libri a non avere un animale come protagonista. Lontano dai miei soliti generi, e pur non essendo una persona romantica, mi era entrato nel cuore e ricordo benissimo tutte le sensazioni meravigliose che mi aveva regalato: è un libro che fa amare l'amore!

Solo quest'anno ho scoperto che nel 2002 Waller aveva scritto il seguito ed è stato emozionante ritrovare Francesca e Robert. E' il 1981, sono quindi passati 16 anni dai quattro giorni che avevano trascorso insieme. Lei ha 60 anni, lui 68 e, alternando presente e passato, ci "aggiornano" sulle loro vite, con frequenti salti anche negli anni prima del loro incontro del 1965.

Un libro bello, ma non magico come il primo. Un libro triste, a cominciare dall'autunno piovoso e freddo in cui si svolge il presente, così diverso da quell'agosto caldo e assolato, che dava l'impressione di vivere in prima persona il piacere di una birra ghiacciata e lo sfinimento di due corpi sudati in un letto. Questa volta abbiamo solitudine e rimpianti, ma anche speranza, una speranza impossibile per chi ha letto il primo libro, che non lasciava nessun dubbio, nemmeno sul lungo termine.

Consiglio il sequel a chi ha letto e amato I ponti e stra-consiglio la lettura di entrambi a chi è così fortunato da non averli ancora letti.

Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro in cui sono presenti dei flashback" (numero 45 indizi facili).