domenica 31 marzo 2019

"Un colpo all'altezza del cuore", Margherita Oggero


Torino e Chivasso, giorni nostri. In meno di dodici ore due omicidi a una trentina di km di distanza. In periferia un pensionato viene ucciso a sprangate all'interno della sua casa. Nel capoluogo un motociclista spara a un imprenditore edile fermo in macchina a un semaforo.
Il primo era stato ricoverato all'ospedale di Chivasso e per questo nella sua agenda viene ritrovato il numero di cellulare di Francesca Gariglio, medico della struttura.
All'omicidio del secondo assiste casualmente Camilla Baudino.
Francesca e Camilla sono vicine di casa, nonchè amiche.

Un bel giallo rovinato dalle troppe coincidenze e da un paio di dichiarati colpi di fortuna. Rovinato per modo di dire perchè la Oggero ha un modo di scrivere colto, scorrevole e sboccato che adoro. Anche questa volta sono stata subito catturata dalla storia che, grazie anche ai brevissimi capitoli di due, quattro pagine al massimo, scorre via che è un piacere.
 
Il giallo ha un suo epilogo logico, i famosi tasselli alla fine si incastrano tutti, però troppi dettagli sono frutto di clamorose combinazioni che non sarebbero credibili nemmeno se Torino e provincia fossero un paesino di cinquecento anime...
 
E poi questa attrazione fra Camilla e Gaetano che non va da nessuna parte: capisco che per esigenza di copione (per chi non lo sapesse sono i protagonisti della fiction "Provaci ancora prof") sia necessario mantenere nel cast lei, lui e il marito di lei, ma nella vita non funziona così.
 
Ultimo appunto: di norma i (bellissimi) titoli della Oggero sono riconducibili a un'unica frase all'interno del libro, mentre questa volta troviamo ben sei colpi all'altezza del cuore, cosa che ne impoverisce il senso.

Reading Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di marzo. Lo collego a "La fattoria dei malfattori" perchè entrambi i libri hanno la copertina prevalentemente verde

Guest star: Gippi

 


martedì 26 marzo 2019

"Una vita da libraio", Shaun Bythell


Wigtown (Galloway), città dei libri, Scozia sudoccidentale. Shaun Bythell, classe 1970, proprietario di The Bookshop, meravigliosa libreria specializzata nell'usato (guardate qui cosa non è!!), dal 5 febbraio del 2014 al 4 febbraio dell'anno successivo fa quello che ogni commerciante almeno una volta alla settimana pensa che dovrebbe fare e cioè annotare i vari aneddoti legati al proprio negozio.
E, siccome evidentemente gli scozzesi (o per lo meno Bythell) non condividono con noi genovesi solo l'avarizia, ma anche quel certo grado di intolleranza che ci ha dato la fama di essere inospitali (cosa di cui la maggior parte di noi è molto fiera), particolare più, particolare meno, questo diario potrei benissimo averlo scritto io.

Per fortuna noi giornalai non dobbiamo (ancora) scontrarci con lo strapotere di Amazon  nè dobbiamo sbatterci per cercare cosa vendere, stabilire i prezzi, ecc, però i clienti raccontati da Bythell sono gli stessi in cui mi imbatto quotidianamente.

Ad esempio la frase più temuta da noi giornalai è: "Ieri ho visto una pubblicità..." da parte di chi non ricorda nè il titolo, nè il prezzo, neppure l'argomento e ha solo il vago ricordo di aver pensato vedendo lo spot "domani lo compro".

E anche da noi c'è chi domanda se quel libro/giornale è gratis perchè non c'è scritto il prezzo (semplicemente non lo trovano) e chi chiede lo sconto su cifre irrisorie (a me lo hanno chiesto per quattro biglietti dell'autobus!).

Immancabili i clienti che devono assolutamente raccontarti il come e il perchè dell'acquisto che stanno facendo (caro Shaun, anch'io ho bisogno della maschera con la scritta "non mi interessa"!).

E poi i peggiori (concordo), quelli che pensano di sapere meglio di te come funziona il tuo lavoro!!

In realtà la maggior parte dei clienti sono persone normali, a volte anche piacevoli e non è così raro riuscire a instaurare dei bei rapporti di amicizia (come con Chiara, ad esempio), ma va da sè che le storielle che ci si ritrova a ricordare e a raccontare sono sempre legate alle stramberie o ai fastidi di quelli molesti.

Questo è quindi un libro che consiglierei a ogni commerciante (mentre credo che chi nella vita ha fatto solo il cliente possa trovarlo noioso, ripetitivo e a tratti anche offensivo), ma ancora di più agli amanti dei libri: è stato molto interessante cercare su Google i tanti titoli e autori citati (oltre alle bellezze naturali e non di questo angolo di Scozia) e, anche se di tanti testi non esiste la traduzione italiana, ha fatto allungare la mia wish list perchè Bythell, al di là di tutto il suo cinismo, ha centrato lo scopo: fa proprio venire voglia di infilarsi in una libreria e di non uscirne a mani vuote.
L'ha fatta venire anche a me che ormai leggo quasi tutto in digitale!
 
Reading Challenge 2019: questo testo risponde alla Traccia casata di marzo "un libro il cui protagonista faccia il tuo stesso lavoro" (commerciante)

Captain, il micio della libreria