domenica 18 aprile 2021

"Il club di Meryl Streep", Mia March



Boothbay Harbor (Maine), estate 2012. Lolly Weller ha 52 anni ed è vedova da 15. Era la notte di capodanno quando un ubriaco al volante aveva causato la morte non solo di suo marito Ted, ma anche di sua sorella Allie e di suo cognato. Così, all'improvviso, si era ritrovata a dover crescere da sola la sua bambina di dieci anni, Kat, e anche le due nipoti, June e Isabel, di 13 e 16 anni. Una convivenza difficile fatta di dolore, di rimpianti e di risentimenti.
Kat, una volta cresciuta, era rimasta ad aiutare la madre nella gestione della locanda di famiglia, mentre June e Isabel se ne erano andate alla prima occasione, tornando nel Maine controvoglia solo per le festività.
Ma adesso devono farlo in estate: Lolly le ha convocate, deve dire una cosa importante a tutte e tre e non può aspettare il prossimo raduno di famiglia.

Libro che avevo comprato
usato sul sito del Libraccio, scegliendolo fra quelli in super offerta perchè mi mancavano meno di 2€ per avere le spese gratuite e questo costava giusto quella cifra.

Tutto sommato è stato una piacevole sorpresa. Una lettura di intrattenimento estremamente lieve,
rosa all'ennesima potenza: l'autrice arriva a rendere ovattati e languidi anche temi pesanti e tristi, ma lo stile è fluido e piacevole, senza contare che mi ha risparmiato tutte quelle descrizioni stucchevoli che tanto mi urtano in questo genere di narrativa e già solo per questo merita il mio elogio e il mio rispetto.

E mi ha permesso di scoprire con Google immagini una cittadina veramente carina:


Certo tutto ruota attorno alle condizioni sentimentali delle quattro protagoniste: sembra che nella vita esista solo l'amore e che legami familiari, vincoli di amicizia, situazione lavorativa e patrimoniale siano solo dettagli da poco e che la sola cosa importante sia il dio amore, a cui si deve inchinare perfino la salute, ma era quello che mi aspettavo, mi sarei stupita del contrario.

Nei ringraziamenti finali l'autrice definisce questo romanzo un omaggio alla sua attrice preferita, ovviamente Meryl Streep: le "serate cinema" organizzate nella locanda sono il pretesto per far parlare i personaggi delle esperienze vissute o subite anche da loro, passioni, tradimenti, ma anche rapporti genitori-figli. Peccato che di ogni film (
I ponti di Madison County, Il diavolo veste Prada, Mamma mia!, Prossima fermata paradiso, Kramer contro Kramer, Cartoline dall'inferno, E' complicato, Julie & Julia) venga fatto uno spoiler clamoroso, raccontando nel dettaglio il finale di tutti. Non sono un'amante del cinema, l'innegabile bravura della Streep mi lascia totalmente indifferente, ma di sicuro - se mai in futuro mi fosse venuto in mente di vedere uno di questi film (ho visto solo i primi due e di Kramer contro Kramer ho letto il libro quando ero ragazza) - Mia March mi ha tolto anche quell'ipotetico interesse che ancora non avevo.

Invece mi spiace che non abbiano tradotto in italiano il suo secondo, e ultimo, romanzo, uscito un anno dopo questo
, "Finding Colin Firth", perchè di lui l'ultima cosa che posso dire è che mi lasci indifferente...


Reading Challenge 2021: questo testo risponde alla traccia alfa/editore di aprile (libri di autori il cui cognome inizia per M ed editi da Piemme)