lunedì 28 dicembre 2015

"La psichiatra", Wulf Dorn


Questo romanzo mi è stato consigliato da Margherita, la mia più vecchia amica.

Un thriller psicologico che mi non mi ha convinto del tutto, non tanto per la storia, fin troppo ricca di colpi di scena, ma per il modo di scrivere dell'autore, troppo ripetitivo e poco coinvolgente.

Mary Higgins Clark con una storia del genere mi avrebbe fatto fare più di un salto sulla sedia, invece con Dorn la suspance non decolla.

Ciò nonostante sarei curiosa di leggere almeno un degli altri suoi romanzi.

Mi sembra che di recente abbiano fatto il film tratto dal libro: fra cantilene sull'uomo nero, adulti che parlano con voce infantile, agguati, inseguimenti, ecc, spero abbiano trovato un regista alla Dario Argento!



martedì 27 ottobre 2015

"La notte ritorna", Mary Higgins Clark



Ho letto pesanti stroncature su questo libro, ma a me è piaciuto molto. Niente di originale, il solito stile di Mary Higgins Clark, ma se piace... piace, e a me piace.

Due omicidi scollegati, risalenti rispettivamente a 20 e a 5 anni prima, con la protagonista a fare da collegamento indiretto. Quello più recente serve solo per inserire nel romanzo una storia d'amore, a quanto pare indispensabile per l'autrice. Il vero giallo parte vent'anni prima...

Non vedo l'ora che esca il suo nuovo libro!




mercoledì 23 settembre 2015

"La ragazza del treno", Paula Hawkins


Romanzo d'esordio di cui si è parlato tantissimo per via del boom di vendite inaspettato che ha avuto negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Australia e, successivamente, un po' ovunque con le traduzioni.

La maggior parte dei giudizi che ho letto attribuisce questo clamoroso successo all'ottima campagna pubblicitaria di cui ha goduto, completata con il passaparola.

Ammetto di averlo letto perchè me lo hanno prestato, non ci avrei speso i 16 euro e rotti che costa... Invece non mi è piaciuto tanto, ma tantissimo!!

Scrittura fluida, leggera e scorrevole. Contesto originale. Finale non scontato.

Questa Paula ha avuto una grande idea e ci ha fatto su un sacco di soldi, beata lei!!



lunedì 14 settembre 2015

"La terapia", Sebastian Fitzek


Dopo tantissimi legal-thriller e medical-thriller, credo che questo sia stato il mio primo psycho-thriller.

Ho scoperto questo autore, Sebastian Fitzek, per puro caso, sulla scia del mio amore per la Germania. Mi è sembrato giusto cominciare dal suo primo romanzo e mi è piaciuto da morire!!
Quindi lo consiglio caldamente, se vi piace questo genere.

Romanzo breve (circa 250 pagine) e capitoli brevissimi che contribuiscono non poco allo stato di ansia e al voler leggere ancora e ancora per capire dove si andrà a finire.

Davvero bello e per me, fossilizzata sempre sugli stessi autori, davvero innovativo!



venerdì 28 agosto 2015

"Fermate gli sposi!", Sophie Kinsella


A me la Kinsella piace e diverte, nel suo genere credo sia la più brava, ma questo è, secondo me, il suo libro peggiore.

Per un verso o per l'altro ho trovato antipatici tutti i personaggi, principali e non, ma è la storia ad essere veramente stupida e banale!

Mi ha ricordato moltissimo quei film americani tipo "Week-end con il morto", che mi irritano e/o mettono tristezza, come mi succede con i comici che non fanno ridere...


sabato 8 agosto 2015

"Sei tornato, papà?", Mary Higgins Clark



Se tutti i libri mi prendessero come questo, tornerei a leggerne più di 50 all'anno!

Bello, bello, bello! Mary Higgins Clark è la mia scrittrice preferita e questo è un dato di fatto, però con questo romanzo ho ritrovato la Mary di un tempo: oltre al suo modo di scrivere, che prende dalla prima riga (cosa che bene o male non è mai mancata), questa è una storia ricca di personaggi, con tre storie avvenute in momenti diversi (28 anni prima, 2 anni prima e nel presente) che, di capitolo in capitolo, vanno a incastrarsi come le tessere di un puzzle.

Consigliatissimo, se piace il genere suspance...



mercoledì 29 luglio 2015

"Gallia Est", Danila Comastri Montanari


Una lezione di Madame Chic che ho cercato di mettere in pratica è stata quella di dedicare più tempo alla lettura e infatti, tolti quelli letti in vacanza, erano secoli che impiegavo meno tre settimane per leggere un libro. Diciotto giorni per un libro di 345 pagine, semplice e scritto con il meraviglioso carattere "per orbi" che usa (usava) la Hobby & Work sono tanti, lo so bene, ho un passato da pendolare/divoratrice di libri, ma considerando che l'anno scorso ne ho letto soltanto sei, sono molto soddisfatta e spero di incrementare ulteriormente questa sana abitudine, in barba a Candy Crash!!

Venendo al libro, questa volta Publio Aurelio Stazio, protagonista della saga, si trova a dover risolvere prima un omicidio, che poi diventano tre, in Gallia.

Testo scorrevole e divertente, con una buona trama gialla. Come sempre, consiglio i romanzi della Comastri Montanari, sono davvero carini, ben scritti e sempre molto fedeli alla realtà della storia.

Di questo romanzo mi ha delusa, però, la fine, il post risoluzione del caso: un capitolo alla "tarallucci e vino", secondo me, del tutto evitabile.


martedì 14 luglio 2015

Ciao Gastone



Eri il gatto più curioso e più buono del mondo...

Mi mancherai in ogni momento :-(


sabato 11 luglio 2015

"Le lezioni di Madame Chic", Jennifer L, Scott


E' la prima volta che leggo un libro scritto da una blogger, senza per altro aver mai seguito il blog in questione! 

Questa Jennifer L. Scott, californiana, fornisce consigli su come migliorare la propria vita di donna (e madre, e moglie, ecc...) basandosi sull'esperienza fatta a Parigi, dove ha trascorso sei mesi dopo gli studi, ospite di quella che lei chiama "la famiglia Chic".

Se si è fra i (tantissimi!!) italiani che non sopportano i francesi, ecco che questo libro può solo irritare fornendo infinite conferme su quanto siano snob al di là delle Alpi!

Invece a me i francesi piacciono, e non poco. E riconosco alle donne francesi quella allure di cui si vantano, che non tutte sicuramente hanno, ma che - se la hanno - è netta e unica, per cui questo libro non mi ha irritata, tranne la stessa autrice, che in molti punti mi ha ricordato la super perfettina Bree delle Casalinghe disperate (che oltre tutto era la mia preferita, magari anche solo andando per esclusione...).

E riconosco anche la futilità degli argomenti trattati: bellezza e stile, vivere con classe, ecc, ecc...
Possono anche essere fonte di nervosismo perchè quando si hanno problemi di salute, economici, coniugali e via dicendo, penso sia normale non avere nè voglia nè tempo nè altro per seguire le mostre al museo o per dare cene a tema poetico!
Diciamo anche che non si può essere interessati a tutto nè tanto meno essere interessarsi a qualcosa solo perchè fa chic.
Jennifer consiglia di ascoltare Chopin per evolversi nell'arte della musica... ma che si tenga Chopin che io mi tengo Fossati e De Andrè, senza il minimo dubbio!!

Comunque sia, quando e dove si può, credo sia bello e utile cercare di migliorare le nostre vite partendo dalle piccole cose (e soprattutto seguendo ciò che ci piace, anche se non è di classe...).
Ad esempio penso alla mia passione per le cose beauty: quante volte il profumo di un bagnoschiuma e la coccola di una crema corpo  mi hanno dato respiro alla fine di una giornata storta? I problemi, se tali, sono rimasti, ma spesso il malumore se n'è andato giù dallo scarico della doccia con la schiuma! 
O ancora: tornare a casa e concedersi un aperitivo casalingo in dolce compagnia... cercare il mangiarsano... pensare a cosa manca davvero nel nostro armadio e andare alla ricerca esclusivamente di quello...
Tutte cose futili, lo so, ma che a loro modo possono essere un bel valore aggiunto.

Allargherei il concetto anche alla capacità di vivere con lentezza, ma di questo nel libro non si parla, è una cosa che apprezzo io, moltissimo!

Certo, non tutto è possibile e/o non lo è sempre, però - secondo me - è importante (per noi stesse) cercare di migliorare le nostre vite con quel poco, o quel tanto, che ci possiamo permettere in termini di denaro, di tempo, ecc...
Pensando "beata lei che può" (Jennifer, non io!) ci freghiamo da sole e basta...

Il consiglio migliore del libro (tanto per farvi capire il livello, anche se mi è chiaramente piaciuto): un bicchierino di porto come aperitivo!
E io aggiungo: non il Sandeman! Almeno il Rozen, meglio ancora se il Taylor!
Uno dei piccoli piaceri della mia nuova vita (scoperto ben prima di leggere questo romanzo)...




lunedì 8 giugno 2015

"Il delta di Venere", Anais Nin


Altro romanzo erotico, di qualità decisamente superiore agli altri, ma da qui a dire che mi sia piaciuto ce ne corre, infatti ha stazionato sul mio comodino per tanti mesi.
Trattandosi di racconti, ne ho letto uno ogni tanto. Un paio mi sono piaciuti moltissimo, alcuni li ho trovati noiosi e ripetitivi...
Di certo questa signora nata più di un secolo fa sapeva godersi il sesso mille volte meglio di chi oggi ne scrive tanto e in maniera ridicola!



mercoledì 15 aprile 2015

"Estasi infinita", Maya Banks


Altro romanzo erotico femminile in chiave di sottomissione, altra boiata.

Questo, dal punto di vista narrativo, è e vuol essere una favoletta, con tanto di principe esiliato su un'isoletta paradisiaca dove convoca la giovane e vergine popolana con cui ha stipulato un contratto quattro anni prima: lui la finanzia per gli studi e per le cure alla madre malata e in cambio lei si impegna a cedergli sei mesi della sua vita (e altro) una volta conseguita la laurea.
Il racconto ha inizio con l'arrivo di lei nell'isola: storia stupida scritta in maniera semplice fino alla noia.
Finale alla Cenerentola: lo dico come ulteriore disincentivo alla lettura con relativo risparmio di tempo e denaro, nel caso qualcuna fosse tentata!

La parte hard è quella più assurda: vorrei tanto sapere l'inglese per scrivere a questa Maya Banks chiedendole con quale logica ha inserito un protagonista cuckold spacciandocelo come maschio dominante!
Poche idee e molto confuse...



martedì 3 marzo 2015

"Il magico potere del riordino", Marie Kondo


Tipico manuale che si ripromette di poter migliorare la vita quotidiana di chi legge, questa volta insegnando non tanto ad essere ordinati, quanto a smettere di essere accumulatori seriali.

L'ho comprato spinta dalla curiosità e non certo dal bisogno.
Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa: questa è una massima che sento totalmente mia, non devo fare alcuno sforzo per metterla in pratica e, secondo me, l'applicazione di questo criterio è molto più pratico e immediato rispetto alla lettura di questo testo che, made in Japan, va a toccare concetti zen lontani dalla nostra cultura.

Io ho la grande fortuna di non affezionarmi agli oggetti e la definisco "grande fortuna" perchè, da sempre circondata da persone molto, molto disordinate, ho potuto constatare fin da piccola come il disordine nasca dal possedere troppe cose.
Generalizzando, mi permetto di dire che un po' tutti compriamo più del necessario, a 360° oppure a settori (per me sicuramente make-up e cosmesi).
La differenza si genera a seconda di quello che facciamo del paio di scarpe irreparabilmente rotte, del maglione che non indossiamo più da anni, del ninnolo che non vorremmo più vedere in casa, ma che conserviamo perchè ci era stato regalato da un'amica, ecc, ecc...

L'autrice del manuale mi sembra molto zen quando dice che l'unico modo per capire se un oggetto vada conservato o meno sia quello di tenerlo in mano e sentire se ci trasmette ancora emozioni e, nel caso, quali.
E, per come sono fatta io, diventa ridicola affermando che se una cosa ha smesso di avere una funzione per noi dobbiamo separarcene salutandola e ringraziandola per l'aiuto che ci ha dato!
Oppure che bisogna salutare la propria casa quando si esce e quando si rientra...

Arrivati a quel punto possiamo solo sperare che qualcuno ci porti dritti dritti da un neurologo!

Se così dicendo offendo la filosofia di vita di qualcuno, mi spiace, ma per me sono tutte assurdità e, tornando all'accumulo di oggetti, non credo ci voglia molto a capire se una cosa ci serve e ci piace ancora, e quindi decidere se conservarla o buttarla, o regalarla o rivenderla senza tanti ripensamenti (o "senza pietà", come dico io)!

Sicuramente quando un oggetto è legato al ricordo di una persona cara la questione diventa molto personale. In una libreria di casa c'è Milù, il coniglio Trudy che mio nonno mi regalò al settimo compleanno e, vicino, un altro orsetto, più piccolo, bruttino, datato e senza nome, avuto anch'esso in regalo da lui: non solo non li butterei mai, ma li tengo anche in bella vista!
Dentro a un cassetto c'è il topino rosso che era il giocattolo preferito del mio amato gatto Picchio!
Ma sono eccezioni: di mia madre stessa ho conservato pochissime cose e sono cose che uso. Di certo non perchè non fossi legata a lei, non scherziamo, ma per me i ricordi sono un'altra cosa.

Con questo ho il massimo rispetto per chi si sente molto legato anche ai ricordi materiali delle persone amate e perse (dove non includo ex amori, ex amiche, ecc...).

Sempre nella sfera dei ricordi, non conservo cartoline nè biglietti vari, d'auguri, di aereo, di cinema, ecc... E' una cosa che posso capire giusto in chi è molto giovane o anziano, ma ognuno è fatto a modo suo.

Però se non si riesce a separarsi da ciò che è guasto, che non ci piace o che non ci serve più senza un perchè, oppure trovando dei perchè senza senso per "salvare" questi oggetti, credo esistano testi di psicologia molto più validi di questo manualetto!

Adesso ho passato il libro a un'amica che è il mio opposto in quanto a conservazione degli oggetti: mi ha promesso di leggerlo e sono molto curiosa di vedere quale idea se ne farà lei...


venerdì 9 gennaio 2015

"Fattore di rischio", Robin Cook


Il 2014 è stato l'anno in cui ho letto il minor numero di libri da quando ero ragazzina e avevo cominciato ad annotare titoli, autori e date in un simpatico quaderno con gatto Silvestro. Addirittura uno in meno rispetto al 2013, che già era stata una pessima annata!

Come dico ogni volta, Robin Cook è il mio scrittore di medical-thriller preferito. Con il passare del tempo ho abbandonato tutti quelli che "seguivo", da Frank Slaughter a Patricia Cornwell, ecc, ecc...
Alla lunga mi sono stancata del genere, ma a Cook sono proprio affezionata. E' la stessa cosa che mi succede con i legal-thriller e John Grisham.

Su "Fattore di rischio" non riesco ad avere un'opinione netta: promosso perchè avvincente, bocciato perchè il doppio attacco alla protagonista - mafia da una parte e lobby di finanzieri assassini dall'altra - è decisamente eccessivo, tanto da far perdere credibilità alla storia che, come sempre con Cook, vuole denunciare quello che non funziona nel mondo della sanità, in questo caso statunitense (come dice il grande Gino Strada, non dovrebbe esserci profitto nella sanità!).

Inoltre Jack e Laurie, la coppia protagonista di tantissime avventure di Cook, lo stanno facendo diventare troppo ripetitivo, oltre a non essermi propriamente simpatici, soprattutto lei.
E purtroppo li ritroverò nel romanzo successivo a questo, dove la storia riguarda anche il cristianesimo: aiuto!



sabato 3 gennaio 2015

Riassunto a crocette del 2014




Riassunto fotografico dei ricami finiti nel 2014...

"La lessive de Paquerette", Tien Donc


"Sampler aux bouquets", Jardin Privé

  "Miss Bobine", Tralalà


"Au coeur de la maison", Jardin Privé

   
"Liberty Lane", CCN


Babbo Natale, Vaupel & Heilenbeck


"Liberté", LiliPoints:


"Les anes d'Oleron", Isabelle Vautier:




 

giovedì 1 gennaio 2015

Riassunto letture 2014


Libri letti: 6

Generi

Romanzi: 4
Saggi: 1
Storie personali: 1
 
Sottogeneri

Biografie: 2
Thriller: 2 
Romanzi rosa: 1
Scienze sociali: 1

Scritti da donne: 4
Scritti da uomini: 2

Nazionalità

Statunitensi: 3
Francesi:1
Italiani: 1
Tedeschi: 1

Numero delle pagine: 1.849

Media di pagine al giorno: 5,07