Genova, domenica 21 marzo di un anno non precisato. Silvana Gabbi, 42 anni, muore cadendo dal quarto piano di Villa Letizia, la clinica privata in cui era ricoverata. Escluso l'omicidio perché la donna era nella stanza da sola, resta da capire se sia stato un incidente o un atto volontario. Quattro giorni dopo muore un'altra donna, ma questa volta si tratta sicuramente di omicidio. Alba Caseggi è stata colpita due volte alla testa con una vanga mentre si trovava nel salotto della sua casa sulle alture di Struppa. Un probabile tentativo di rapina finito male. Passano altri quattro giorni e nel tratto di mare fra Nervi e Bogliasco viene recuperato il corpo di un uomo di colore privo di documenti.
Un surplus di lavoro per il commissario Mariani, proprio quando si era imposto di adottare orari da ufficio per avere più tempo da dedicare alla famiglia, ricucendo il rapporto con la moglie Francesca, che finalmente è tornata dagli Stati Uniti.
Undicesima puntata della serie, uscita nel 2011: mi è piaciuto molto ritrovare Mariani dopo appena una decina di giorni ("Mariani e il caso irrisolto"). Fra le due vicende, invece, di tempo ne è trascorso di più, all'incirca un anno. E questo libro si sviluppa in ventisette giorni.
Tre casi comportano molte indagini, che Mariani conduce quasi in solitaria. Un giallo deduttivo con un po' troppi ingranaggi che finiscono per incastrarsi fra loro, con le solite improbabili coincidenze: persone coinvolte che si trovano casualmente a frequentare la stessa palestra, la madre del questore che nella clinica occupa proprio la stanza adiacente a quella della prima donna morta, una vecchia conoscenza di Mariani che lavora come giardiniere per la signora di Struppa e qualche altra ancora... Più Francesca, che torna a essere determinante nella risoluzione del caso con le sue deduzioni.
Non amo tutta questa casualità, critico sempre aspramente gli autori che prendono scorciatoie per far quadrare i dettagli, soprattutto quando basterebbe inserirne di meno, ma la Masella mi ripaga con letture piacevoli e coinvolgenti, sarebbe ingiusto essere pretenziosa.
Un surplus di lavoro per il commissario Mariani, proprio quando si era imposto di adottare orari da ufficio per avere più tempo da dedicare alla famiglia, ricucendo il rapporto con la moglie Francesca, che finalmente è tornata dagli Stati Uniti.
Intrecciato
Undicesima puntata della serie, uscita nel 2011: mi è piaciuto molto ritrovare Mariani dopo appena una decina di giorni ("Mariani e il caso irrisolto"). Fra le due vicende, invece, di tempo ne è trascorso di più, all'incirca un anno. E questo libro si sviluppa in ventisette giorni.
Tre casi comportano molte indagini, che Mariani conduce quasi in solitaria. Un giallo deduttivo con un po' troppi ingranaggi che finiscono per incastrarsi fra loro, con le solite improbabili coincidenze: persone coinvolte che si trovano casualmente a frequentare la stessa palestra, la madre del questore che nella clinica occupa proprio la stanza adiacente a quella della prima donna morta, una vecchia conoscenza di Mariani che lavora come giardiniere per la signora di Struppa e qualche altra ancora... Più Francesca, che torna a essere determinante nella risoluzione del caso con le sue deduzioni.
Non amo tutta questa casualità, critico sempre aspramente gli autori che prendono scorciatoie per far quadrare i dettagli, soprattutto quando basterebbe inserirne di meno, ma la Masella mi ripaga con letture piacevoli e coinvolgenti, sarebbe ingiusto essere pretenziosa.
Reading Challenge 2025, traccia cascata di lettere di maggio: cuore, suore
