giovedì 7 marzo 2019

"Stoner", John Williams


Missouri, Stati Uniti. William Stoner nasce a Booneville nel 1891, unico figlio di una coppia di braccianti agricoli. Nonostante la povertà, Stoner riesce ad andare all'università di Columbia, a poco più di 60 km di distanza. Lo scopo del padre era quello di fargli studiare agraria, ma William si innamorerà della letteratura inglese e non tornerà più a casa. Amerà molto meno la moglie e non riuscirà a dimostrare abbastanza l'amore per la figlia. Farà l'insegnante per tutta la vita e morirà nel 1956.

Nessuno spoiler: Williams riassume la vita di Stoner nel primo paragrafo del libro, la cui versione e-book stazionava nel mio Kindle dall'anno scorso, dopo averla ricevuta in omaggio grazie a una promozione Vodafone del venerdì. E chissà quando e se l'avrei mai letto se  "Stoner" non fosse stato una traccia gold della mia Reading Challenge!

Non ero ispirata dalla trama ed ero convinta che fosse una lettura troppo intellettuale per me: temevo di non riuscire a cogliere il reale spessore di ciò che leggevo (che poi è uno dei due motivi per cui cerco di stare alla larga dai classici...). Invece credo di averlo colto perchè sono d'accordo con i tanti che lo definiscono un capolavoro.

Il modo in cui è scritto mi porta a chiedermi se non sarebbe il caso di cercare di alzare un po' il livello delle mie letture (che, lo so, raramente sono di qualità) per non perdermi storie come questa.

Una storia piuttosto anonima, ma scritta così bene da essere avvincente.
La vita di un uomo che - a differenza di molti - non riesco a definire comune. Perchè Stoner è un uomo mite e remissivo oltre ogni logica, incapace di prendere posizione contro la moglie frigida emotivamente e sessualmente, neppure per tutelare il rapporto che ha con la figlia nè per difenderla da questa donna instabile, pessima moglie e pessima madre.
Così come non fa nulla per opporsi alle vessazioni di un collega, e in seguito superiore, al punto da rinunciare senza combattere al vero amore della sua vita.

Credo e spero che l'uomo comune abbia migliori qualità di Stoner: un'indole come la sua, nella finzione come nella realtà, di norma potrebbe solo esasperarmi, invece Williams mi ha coinvolto così tanto da farmi entrare completamente in empatia con il suo protagonista, facendomi piangere con vero dolore per la sua morte.
 
Reading Challenge 2019: questo testo è una traccia gold del mese di marzo