giovedì 4 luglio 2024

"Mariani. Il caso cuorenero", Maria Masella

  

Genova, lunedì 26 dicembre di un anno non precisato. Mariani si attiva subito e, due giorni dopo aver saputo da Francesca che Cabel Oxa non è tornato da lei a prendere gli indumenti smessi che gli aveva promesso, riesce a localizzarlo nel reparto rianimazione di Asti, ricoverato dopo essere stato picchiato con una spranga di ferro.
Oxa - che tre mesi prima era rimasto indirettamente coinvolto in un caso dell'ispettore e che poi lui aveva aiutato trovandogli lavoro in un cantiere e, come extra, facendogli anche ritinteggiare l'appartamento della moglie - è una brava persona ed è per questo che Mariani va a trovarlo in Piemonte. L'uomo è in gravi condizioni e riesce a dire soltanto due parole: cuore nero. 
Mariani non ne capisce il senso, finché quattro settimane dopo nell'eterno cantiere di fronte a Brignole viene ritrovato il cadavere di un malavitoso e le due parole pronunciate da Cabel cominciano a martellare nella testa di Mariani: perché il morto aveva proprio un cuore nero tatuato sul polso.

Scritto nel 2006, il libro è la sesta puntata della serie con protagonista il commissario Antonio Mariani. Pur raccontando, come sempre, una storia autoconclusiva, porta avanti la trama orizzontale che riguarda soprattutto (ma non solo) la vita privata del protagonista.

Fra il romanzo precedente e questo la Masella ha creato un autentico ponte: "Giorni contati" si chiudeva il sabato sera, con Francesca sulla soglia della porta di casa del marito (i due sono momentaneamente separati: tutta la loro relazione è costellata da continui tira e molla) e questo riparte meno di quarantotto ore dopo.

Senza fare spoiler, posso tranquillamente dire che anche il finale del sesto volume lancia un ponte verso il successivo: non sono finali aperti perché - come dicevo - le vicende gialle si concludono in ogni libro, ma si tratta di prologhi anticipati che possono ricordare il "nella prossima puntata" tanto comuni quando le serie TV le chiamavamo telefilm. E se su schermo ho sempre detestato quegli spoiler, il ricorso della Masella a questo sistema mi piace, è furbo perché spinge a iniziare subito il libro successivo, cosa che farei se non avessi una Challenge da seguire con le sue tracce da rispettare ^^

Il giallo di questo caso è un po' più articolato rispetto ai precedenti e, seppur bastato su una casualità piuttosto improbabile, è comunque costruito in maniera coinvolgente e convincente.
Stona solo l'incredibile acume di Francesca: questa volta intuisce con sorprendente facilità (e avendo anche pochi elementi a disposizione)  la password di un portatile, dopo che l'ispettore esperto di informatica ci aveva lavorato inutilmente per giorni.

Francesca, insieme alla madre di Mariani, è l'unico personaggio femminile fisso della serie (ci sono anche le due figlie della coppia, ma sono due bambine piccole che fanno da tenero contorno) e non mi piace il ruolo che la Masella ha inventato per lei: ben vengano le donne indipendenti, tenaci, forti e sicure di sé, ma la tuttologia è irritante anche in Pico De Paperis!

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