domenica 23 febbraio 2025

"Lungo petalo di mare", Isabel Allende

 

Lungo petalo di mare e vino e neve

E' così che Pablo Neruda ha descritto il suo Cile. Suo e di Isabel Allende e l'autrice lo ha omaggiato aprendo ognuno dei tredici capitoli del libro, scritto nel 2019, con un suo verso.

Ignoravo il ruolo fondamentale svolto da Neruda nell'ideazione e organizzazione del corridoio umanitario che portò in Cile circa duemila spagnoli repubblicani costretti all'esilio al termine della guerra civile spagnola. Il piroscafo Winnipeg salpò da Paulliac il 4 agosto 1939 e Isabel Allende vi ha fatto imbarcare i suoi due protagonisti, Victor Dalmau e Roser Bruguera.

Ma per arrivare a quel punto c'è la prima delle tre parti in cui si divide il romanzo, che ci porta nella Barcellona del 1938, con Victor e suo fratello Guillem impegnati sul fronte della guerra che, dal colpo di stato militare avvenuto due anni prima, spacca la nazione.

No pasarán

Come si sa la frase non fu profetica e per oltre trent'anni, dal 1939 al 1975, la Spagna visse sotto la dittatura franchista.

"I conservatori e la Chiesa cattolica, che avevano investito soldi, propaganda e prediche apocalittiche dal pulpito, furono sconfitti alle elezioni generali del 1936 dal Fronte popolare, una coalizione di partiti di sinistra. La Spagna, ancora scossa dal trionfo repubblicano di cinque anni prima, si spaccò come se un violento colpo d’ascia l’avesse divisa in due. Argomentando che era necessario mettere ordine in una situazione caotica, che in verità era ben lontana dall’esserlo, la destra iniziò subito a cospirare con i militari per rovesciare il governo legittimo, formato da liberali, socialisti, comunisti, sindacalisti ed euforicamente appoggiato da operai, contadini, lavoratori e dalla maggior parte di studenti e intellettuali."

Alla fine di gennaio del 1939 iniziò l’esodo, passato alla storia con il nome di Retirada. Una strada ripercorsa dai personaggi del romanzo che si troveranno, una volta scavalcati i Pirenei, a sperimentare il campo di concentramento di Argelès-sur-Mer allestito dai francesi per gli spagnoli.

Dopodiché a bordo del Winnipeg. 
La nave arrivò in Cile il 3 settembre del 39, giorno dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. E sul molo ad attenderla c'era anche Salvador Allende, Ministro della Sanità.

"Uno dei fondatori del Partito socialista, uomo di fiducia del presidente e ministro della Sanità. Allende aveva seguito con passione e interesse il trionfo della Repubblica in Spagna, il sollevamento militare, la sconfitta della democrazia e la dittatura instaurata da Franco, quasi presagisse che un giorno sarebbe toccato a lui perdere la vita in un conflitto simile all’interno del suo paese."

Come sempre la Allende usa la storia delle vicende romanzate per raccontare la Storia (e lo fa meravigliosamente bene), affiancando personaggi di fantasia a persone realmente esistite (all'inizio e alla fine del testo ci sono anche due dozzine di fotografie): non solo suo zio, Pablo Neruda, i due dittatori, Franco e Pinochet, ma anche figure meno note, fra cui Elisabeth Eidenbenz, infermiera svizzera che salvò più di seicento bambini, prima quelli spagnoli dal fascismo e poi quelli ebrei e rom dal nazismo.

Il romanzo prosegue dando, ovviamente, largo spazio al golpe cileno, evidenziando l'operato di chi - oggi più che mai - si sente padrone del mondo e si comporta come tale.

"L’operazione per silenziare il paese, organizzata dall’ambasciata degli Stati Uniti, fu precisa ed efficace. La censura fu subito operativa."

E va oltre, arrivando al 1994. E leggere quello che ricorda e racconta, pensando alla svolta a destra che il mondo ha ormai intrapreso, fa paura.


Reading Challenge 2025. traccia di febbraio cascata di lettere: fungo, mungo, lungo