
New York, inizio primavera primi anni Sessanta. Lucy e Marcia, sono due sorelle sulla trentina con ben poco in comune, a parte il cognome e l'amore per la casa di famiglia, un edificio a schiera di quattro piani in pietra arenaria che a pian terreno funge anche da studio medico del padre, il dottor Edwin S. Knapp. Un padre egoista e tirannico, che Marcia ha soprannominato Sua Altezza. Lui non sa che appoggiando un orecchio al muro del seminterrato si sente tutto quello che viene detto nel suo studio. Scoprono così che di lì a poco sposerà la sua giovane e provocante infermiera, intestandole la casa.
Lucy e Marcia capiscono che devono fare qualcosa, e in fretta. Uccidere Pam, questo è il pensiero di Marcia. No, meglio uccidere lui, dice - a sorpresa - Lucy.
Ma un incidente stradale risolve la questione prima che loro possano concretizzare il patricidio. La fine di un incubo, ma l'inizio di un altro.
Jean Potts, nata in Nebraska nel 1910 e morta a New York nel 1999, dopo aver lavorato come giornalista divenne autrice di gialli, ne pubblicò quattordici, questo (il settimo, titolo originale "The Evil Wish") lo scrisse nel 1962, attualmente l'unico a essere stato tradotto in italiano all'inizio di quest'anno nella collana Vintage di una casa editrice che non conoscevo, Edizioni le Assassine, che pubblica esclusivamente gialli, noir e thriller di autrici straniere donne.
Le "Due brave sorelle", in questi mesi in cui sto leggendo quasi esclusivamente narrativa gialla, si è distinto da tutti gli altri titoli per stile ed eleganza. Una storia che fino a dieci o quindici anni avrei giudicato antiquata, ma che adesso ho apprezzato tantissimo. Colpa/merito del mio invecchiamento, probabilmente, comunque un giallo garbato in cui la timida e insicura Lucy e la audace e autoritaria Marcia riescono a ingarbugliarsi al punto da finire col farsi ricattare per qualcosa che non hanno mai fatto, con un finale che avrei preferito diverso, ma sorprendente.
Lucy e Marcia capiscono che devono fare qualcosa, e in fretta. Uccidere Pam, questo è il pensiero di Marcia. No, meglio uccidere lui, dice - a sorpresa - Lucy.
Ma un incidente stradale risolve la questione prima che loro possano concretizzare il patricidio. La fine di un incubo, ma l'inizio di un altro.
"Siamo colpevoli di omicidio senza aver ucciso nessuno"
Jean Potts, nata in Nebraska nel 1910 e morta a New York nel 1999, dopo aver lavorato come giornalista divenne autrice di gialli, ne pubblicò quattordici, questo (il settimo, titolo originale "The Evil Wish") lo scrisse nel 1962, attualmente l'unico a essere stato tradotto in italiano all'inizio di quest'anno nella collana Vintage di una casa editrice che non conoscevo, Edizioni le Assassine, che pubblica esclusivamente gialli, noir e thriller di autrici straniere donne.
Le "Due brave sorelle", in questi mesi in cui sto leggendo quasi esclusivamente narrativa gialla, si è distinto da tutti gli altri titoli per stile ed eleganza. Una storia che fino a dieci o quindici anni avrei giudicato antiquata, ma che adesso ho apprezzato tantissimo. Colpa/merito del mio invecchiamento, probabilmente, comunque un giallo garbato in cui la timida e insicura Lucy e la audace e autoritaria Marcia riescono a ingarbugliarsi al punto da finire col farsi ricattare per qualcosa che non hanno mai fatto, con un finale che avrei preferito diverso, ma sorprendente.
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