lunedì 10 aprile 2017

"Il grande miao", Paul Gallico


Nutrivo grandi, grandissime aspettative verso questo libro e, probabilmente proprio per questo, sono rimasta un po' delusa.

Un libro bellissimo che parla di un gatto è "Io e Dewey", mi sono affezionata a lui come a uno dei miei gatti!
Libri esilaranti sui gatti sono quelli di Doreen Tovey, meravigliosi e consigliatissimi!
Invece questo l'ho trovato carino, a tratti divertente, ma nulla di più.

A scrivere è (una) Micina, che con questo "saggio" vuole insegnare ai suoi simili come prendere possesso di una casa e dei suoi abitanti. 

Scritto nel 1964, secondo me accusa moltissimo il peso dell'età descrivendo i gatti in modo fortemente stereotipato.
Luoghi comuni che, con i miei 12 gatti all'attivo (di cui purtroppo soltanto 7 ancora in vita), non ho mai condiviso.

L'unica cosa che riconosco universalmente ai mici è la pulizia (ma anche qui, chi più chi meno), per il resto non è vero - tanto per dire - che i gatti sono indipendenti, traditori, attaccati alla casa o falsi.
Come non è vero che non riconoscono il loro nome, che non arrivano quando vengono chiamati, che fanno le fusa solo se hanno fame.
Tutte cazzate a cui possono credere solo le persone che non hanno mai avuto la fortuna di convivere con un gatto! 

Ognuno di loro, come noi e come ogni altro essere vivente, ha il proprio carattere, la propria indole, la propria intelligenza.
E sicuramente non li considero una mia proprietà: sono miei, certo, ma perchè fanno parte della famiglia!

Il libro racconta di gatti opportunisti e questo non mi piace: sono furbetti, sì, ma soprattutto sono degli adorabili gnoccoloni che ci amano più di quanto meritiamo!

Reading Challenge 2017: questo testo risponde al requisito "un libro in cui il narratore è un animale".