martedì 29 settembre 2020

"Il primo cadavere", Angela Marsons

 
Birmingham (Inghilterra), 15 dicembre 2014. L’ispettore capo Woodward ha ricevuto addirittura due messaggi di cordoglio da parte dei colleghi: nessuno gli invidia il nuovo membro con cui avrà a che fare. Kim Stone, detective ispettore, ha fama di essere intrattabile e ingestibile, motivo per cui questo è il suo ennesimo cambio di sezione. Quello che né Kim né i colleghi di Woodward sanno è che è stato proprio lui a richiederla e non solo per l’altissima percentuale di casi risolti.
E il primo di cui dovrà occuparsi riguarda il brutale omicidio di un uomo: lo hanno inchiodato al terreno con dei chiodi di ferro, gli hanno mutilato i genitali e lo hanno decapitato. Kim e la sua nuova squadra dovranno scoprire chi è e chi lo ha ucciso, intuendo subito che non si tratta di un caso isolato e che forse il morto quella fine orribile se l’è meritata...
 
 
I numeri sono belli. I numeri piacciono alle persone precise. Io amo i numeri. Quando c'è bisogno di fare chiarezza il modo migliore è farlo attraverso i numeri.

Quindi vediamo: Angela Marsons ha recentemente dichiarato che la saga con protagonista Kim Stone si chiuderà con il sedicesimo romanzo. Al momento ne sono stati pubblicati tredici. In Italia avevano tradotto soltanto i primi sei. Ma questo non è il settimo libro della serie, bensì il dodicesimo. Immagino che la Newton Compton abbia deciso di tradurlo prima del settimo, dell'ottavo, del nono, del decimo e dell'undicesimo perchè si tratta del prequel e racconta l'arrivo della protagonista alle dipendenze di Woodward e di come si è formata la sua squadra. 
 
Io della serie avevo letto soltanto il primo, “Urla nel silenzio”. Cerco sempre di seguire l’ordine cronologico con cui i libri sono stati scritti, ma non ho mai subito il fascino dei prequel (anzi, mi disturbano abbastanza), per cui ho preferito dare la precedenza a questo e sono contenta della scelta, nonostante così mi sia venuto a mancare il piacere di scoprire le origini dei rapporti, cosa che ha sperimentato chi aveva già letto anche i romanzi successivi. Non io perché la vicenda del prequel avviene proprio a ridosso di quella raccontata in “Urla nel silenzio” dove i quattro elementi della squadra (i sergenti Bryant e Dawson, l’agente Wood e naturalmente Kim), al pari di altri personaggi (Woodward e il medico legale Keats), sono ancora dei semisconosciuti fra loro e quindi anche per me. 
 
Resta il piacere di un discreto thriller che alla fine non ha nulla di particolarmente originale, che sfrutta un po’ troppo le coincidenze e che affida la risoluzione a un’intuizione poco credibile, ma che è stato strutturato molto bene, con un piccolo colpo di scena alla fine di quasi ogni capitolo, un buon sistema per tenere sempre alta la suspense.

Certo la Marsons meriterebbe traduzioni migliori di quelle offerte dalla Newton Compton!

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