giovedì 25 luglio 2019

"Urla nel silenzio", Angela Marsons


Black Country, Birmingham, 2004. Cinque persone hanno scavato una buca in un terreno ghiacciato. La buca non è grande perchè il corpo che devono seppellire non è quello di un adulto. Hanno stretto un patto che a tutti conviene rispettare.
Dieci anni dopo viene rinvenuto il cadavere della 47enne Teresa Wyatt: direttrice di una scuola, è stata affogata nella sua vasca da bagno.
Kim Stone, la detective a cui viene assegnato il caso, scopre che poche ore prima di morire Teresa aveva contattato il professor Milton, l'archeologo a cui era stata finalmente concessa l'autorizzazione per effettuare degli scavi su di un vecchio terreno. Ma perchè Teresa avrebbe voluto partecipare come volontaria? Mentre Kim cerca di capirlo altre due persone vengono uccise e quando gli scavi portano alla luce dei resti umani risulta evidente che per scoprire l'assassino di oggi bisognerà prima indagare sui segreti del passato.

Nonostante la mia passione per i thriller, arrivo ad Angela Marsons con due anni di ritardo rispetto alla traduzione in italiano del suo primo libro. Ringrazio mia sorella per avermi spronata a leggerlo: io e Marina, pur amando entrambe il genere, abbiamo gusti sottilmente diversi, ma in questo caso aveva ragione nel dire che anch'io mi sarei appassionata.

Non ho provato simpatia per Kim, stereotipo della donna detective refrattaria a ogni tipo di legame, capo coriaceo per la sua squadra, ma insofferente alla gerarchia quando è lei a trovarsi in posizione subordinata, donna con gli attributi e appassionata di motori, ma di cui alla fine, per un motivo o per l'altro, vengono svelate debolezze e trascorsi tali da far intenerire il cuore di chiunque, compreso il mio.

Primo romanzo della serie con protagonista Kim Stone, ho senz'altro la curiosità di leggere in un prossimo futuro anche gli altri per scoprire l'evoluzione del personaggio, ma soprattutto ho voglia di leggere altri thriller validi come questo: una storia complessa che intreccia passato e presente con incastri perfetti. Alla fine tutto torna, tutto viene spiegato e l'epilogo della storia obbliga a ripensare ad alcuni fatti rileggendoli sulla base di quello che si è scoperto, cosa che - come mi trovo a dire ogni volta che succede - apprezzo tantissimo.

Non è un thriller adrenalinico, lo definirei piuttosto un gran bel giallo: devo fidarmi maggiormente dei consigli di mia sorella!

Reading Challenge 2019: collegamento con la traccia musicale di luglio per il cielo in copertina