Crozon (Bretagna), giorni nostri. Henri Pick è morto da due anni. La sua è stata una vita taciturna (per forza, era bretone...), senza sorprese. Una moglie (Madeleine), una figlia (Joséphine) e una pizzeria, che ha gestito per oltre quarant'anni. E nessuno ha mai sospettato che fosse anche un grande romanziere.
E' stata Delphine Despero, giovane editor per le prestigiose Éditions Grasset & Fasquelle, a scovare un manoscritto che porta la sua firma fra i tanti donati alla biblioteca di Crozon da autori di tutta Francia, e non solo. Perché in quella biblioteca c'è una sezione speciale che raccoglie i romanzi rifiutati dagli editori.
E' un mistero come possano aver respinto una storia bella come quella che Pick ha raccontato ne "Le ultime ore di una storia d'amore".
Ma per la vedova il vero mistero è come Henri possa esserne l'autore, lui che in tutta la vita non le ha mai scritto nemmeno un biglietto d'auguri!
"Chiunque può adorare la lettura, a patto di avere tra le mani il libro giusto, quello che gli piacerà, che gli parlerà e da cui non riuscirà più a staccarsi."
Io la lettura la amo fin troppo, quello che non pensavo era di arrivare ad amare anche questo libro. Non era nella mia wish list, l'ho comprato solo perché nessuno degli oltre settecento titoli che la compongono comprendeva la parola mistero o misteri, come richiesto da una delle tracce del mese della Reading Challenge. Su IBS ne ho trovati diversi e la scelta è caduta su questo in parte per la trama, in parte per la nazionalità dell'autore.
Nato a Parigi nel 1974, laureato in lettere alla Sorbona, ha all'attivo un buon numero di romanzi (ma è anche regista e sceneggiatore), solo poco più della metà tradotti in italiano.
Questo lo ha scritto nel 2016 e l'origine del libro è accattivante perché reale: inizia raccontando della Brautigan Library di Vancouver, dove un ammiratore di Richard Brautigan (il cui primo romanzo venne respinto tre volte dagli editori) all'inizio degli anni '90 mise in pratica quello che l'autore aveva immaginato ne "L'aborto" (1966, poi ristampato con il titolo "La casa dei libri"). E' da lui che l'immaginario Jean-Pierre Gourvec di Foenkinos prende ispirazione imitando la sezione nella sua biblioteca bretone.
Cita molti altri scrittori reali: Frédéric Beigbeder (che mi ripropongo di leggere da anni), Michel Houellebecq, Laurent Binet, ecc. A Delphine fa addirittura scoprire "HHhH" (il primo romanzo di Binet), libro effettivamente pubblicato dalla casa editrice per cui lavora la ragazza.
Avrei voluto conoscere meglio la letteratura francese, sono sicura di essermi persa moltissimi altri spunti.
"Oggi ci sono più scrittori che lettori"
Il libro è una palese denuncia verso la società attuale che si concentra più sulla forma che sul contenuto e lo fa con una trama coinvolgente e ben costruita, in appena 242 pagine racconta tanto, non c'è neppure una pagina di troppo, e lo fa con uno stile particolare, colloquiale, a tratti addirittura fiabesco.
Non c'è solo il mistero di Henri Pick, ma le esistenze dei vari personaggi femminili, ognuno dei quali regala una storia nella storia. Storie soprattutto tristi e struggenti, in questo libro c'è più amore che mistero, ma l'amarezza di questi legami sentimentali viene così ben bilanciata dall'umorismo francese da lasciare il ricordo di una lettura lieta.
(E anche qui ci sono luoghi bellissimi da scoprire grazie a Google immagini: Quimper, Crozon e la spiaggia di Morgat,)
Reading Challenge 2022, traccia di ottobre: un libro con la parola mistero/i nel titolo