Londra, novembre di un anno alla fine del secolo scorso. Melanie, Francesca e Amanda hanno tutte 26 anni e si conoscono da quando ne avevano quattro. Mentre le prime due sono arrivate all'età adulta continuando a essere amiche per la pelle, il rapporto fra loro e Amanda è sempre stato caratterizzato da invidie, gelosie, dispetti e rancori. Se Mel si mantiene correggendo annunci pubblicitari e Fran continua a rincorrere il sogno di diventare un'attrice, Amanda vive nel glamour assoluto grazie al suo lavoro da PR. E il 21 dicembre si sposa! E non sposa un uomo qualunque, ma Fraser McConnald, un lord scozzese! Così Amanda avrà presto un marito, un titolo e perfino un castello. Poco importa se in realtà si tratta di un rudere, otterrà comunque quello che vuole, come sempre. A meno che qualcuno non boicotti quel matrimonio...
Gli undici anni trascorsi fra la pubblicazione di "Non sposate quella donna!" e "Appuntamento al Cupcake Café" hanno solo portato qualche miglioria nella scrittura, ma a livello di contenuti ogni situazione fa precipitare in un baratro.
La protagonista assoluta e voce narrante è Mel, uno dei personaggi più cretini e immaturi in cui mi sia mai imbattuta, ma la Colgan è stata equa elargendo idiozia a ognuno dei suoi personaggi. Ha abbinato le donne zerbino agli uomini soverchiatori e gli uomini sottomessi alle donne dittatrici in una profusione di infantilismo e malignità a cui si aggiunge l'abuso di alcool, immancabile in questi romanzetti, soprattutto se partoriti nel Regno Unito.
Il primo terzo abbondante è zeppo di refusi, che normalmente mi indispongono, ma che qui diventano un difetto molto relativo perché il problema è proprio alla base. La trama è così brutta da avermi fatto rimpiangere quelle storie melense che tante volte ho criticato. Le dinamiche sono demenziali. I dialoghi deliranti e spesso fuori contesto. Gli atteggiamenti adolescenziali. E a ciò si aggiunge un bullismo reiterato da parte di tutti nei confronti della coinquilina della protagonista vissuto come fonte di divertimento.
L'opera prima di Isabel Allende è stato quel capolavoro de "La casa degli spiriti": ma Jenny Colgan non poteva pensarci quando sognava di fare la scrittrice e decidere di lasciare perdere?
Quando inizio un rosa metto sempre in conto l'elevato rischio di leggere una scemata, ma questa storia va ben oltre.Scritto nel 2000, titolo originale "Amanda's wedding", è l'opera prima di questa autrice di cui due anni fa avevo già letto "Appuntamento al Cupcake Café". La cosa imbarazzante è che prima di leggerlo avevo già comprato tutti i suoi libri tradotti in italiano, per cui tolti questi due me ne restano altri quattro ancora da leggere!
Gli undici anni trascorsi fra la pubblicazione di "Non sposate quella donna!" e "Appuntamento al Cupcake Café" hanno solo portato qualche miglioria nella scrittura, ma a livello di contenuti ogni situazione fa precipitare in un baratro.
La protagonista assoluta e voce narrante è Mel, uno dei personaggi più cretini e immaturi in cui mi sia mai imbattuta, ma la Colgan è stata equa elargendo idiozia a ognuno dei suoi personaggi. Ha abbinato le donne zerbino agli uomini soverchiatori e gli uomini sottomessi alle donne dittatrici in una profusione di infantilismo e malignità a cui si aggiunge l'abuso di alcool, immancabile in questi romanzetti, soprattutto se partoriti nel Regno Unito.
Il primo terzo abbondante è zeppo di refusi, che normalmente mi indispongono, ma che qui diventano un difetto molto relativo perché il problema è proprio alla base. La trama è così brutta da avermi fatto rimpiangere quelle storie melense che tante volte ho criticato. Le dinamiche sono demenziali. I dialoghi deliranti e spesso fuori contesto. Gli atteggiamenti adolescenziali. E a ciò si aggiunge un bullismo reiterato da parte di tutti nei confronti della coinquilina della protagonista vissuto come fonte di divertimento.
L'opera prima di Isabel Allende è stato quel capolavoro de "La casa degli spiriti": ma Jenny Colgan non poteva pensarci quando sognava di fare la scrittrice e decidere di lasciare perdere?
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