domenica 11 marzo 2018

"L'ipotesi del male", Donato Carrisi


Due settimane fa scrivevo de "Il suggeritore" e oggi tocca al suo sequel. La storia è diversa, ma i riferimenti al romanzo precedente non sono pochi e c'è anche "qualcosa" di più consistente dei normali ricordi della protagonista. Vanno sicuramente letti in ordine cronologico.

Sono trascorsi sei anni da quegli avvenimenti e Mila Vasquez è passata alla sezione persone scomparse, il "limbo", come nel dipartimento viene chiamato quell'ufficio. Ad occuparsene, oltre a lei, c'è solo il capitano Stephanopoulos, perchè l'altro agente, Eric Vincenti, da quattro anni è sparito nel nulla esattamente come le persone che loro non smettono di cercare.
Ma a un certo punto alcuni degli scomparsi ritornano, e uccidono.

Mila viene interpellata, "usata" e poi allontanata dagli altri poliziotti incaricati di questi omicidi, ottenendo un riscontro solo da Simon Berish, l'uomo degli interrogatori, ma anche il reietto del distretto.

Ho trovato poco credibile la passività di Simon e poco comprensibile la scarsa considerazione che viene data a Mila dai colleghi, ma spiegare perchè non capisco questa scelta dell'autore  mi porterebbe a fare spoiler di entrambi i libri.

Di sicuro il personaggio di Mila non mi è entrato nel cuore. Qua la sua mancanza di empatia risulta ancora più evidente e certi suoi comportamenti mi portano a sperare che nella realtà un agente con simili squilibri verrebbe sottoposto ad appropriati test per verificarne l'effettiva abilità al servizio.

Ed è forse l'aver trovato lei "pesante" che mi fa mettere "L'ipotesi del male" un gradino sotto a "Il suggeritore", pur essendomi piaciuto comunque moltissimo. L'ho anche trovato più giallo e meno thriller, e stavolta sono riuscita a intuire qualcosa prima che venisse svelato, ma la bravura di Carrisi c'è tutta e con quella spinge a leggere ancora un capitolo, poi un altro e un altro ancora...

Interessante, infine, la sua teoria sull'ipotesi del male, che mi ha fatto riflettere e che condivido, ma solo fino a un certo punto. Purtroppo anche qua non posso dire nè cosa nè perchè, è il fulcro del libro, dovete leggerlo... ma dopo "Il suggeritore" ;)

Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro la cui lunghezza rientri fra le 400 e le 500 pagine" (numero 27 degli indizi difficili).