L'autrice, biologa nutrizionista, ha selezionato quattro profili psicologici (il mangiatore malinconico, quello compulsivo, l'edonista e il mangiatore sociale) e nel libro descrive il rapporto che ciascuno di essi ha con il cibo, cercando poi di fornire consigli specifici.
Libro che si divide in tre parti:
- quello che dovete sapere prima di mettervi a dieta
- la dieta inizia proprio da voi
- la dieta persona
La prima e la seconda parte hanno confermato ciò che sapevo già da molti anni, e cioè che a livello teorico potrei quasi scrivere anch'io un libro sul cosa fare per dimagrire, non solo l'ovvio punto di partenza (cioè che per dimagrire bisogna mangiare di meno e muoversi di più), ma anche tutte le piccole cose che aiutano (o dovrebbero aiutare) chi è a dieta a mangiare di meno, dal bere almeno due litri d'acqua al giorno, al cominciare ogni pasto con un piatto di insalata, all'usare piatti piccoli, ecc, ecc...
Credo che ormai sia già stato detto tutto in proposito e, infatti, nel libro non ho trovato nessun nuovo suggerimento e se qualcuno mi chiedesse: "beh, cosa ti aspettavi?", la mia risposta sarebbe: "non lo so", ma resta il fatto che ci sono rimasta male.
Da quando ho smesso di fumare, quasi 14 anni fa, ho anche ben chiaro come l'astinenza sia molto (ma molto) più facile della continenza. Purtroppo però non si può smettere di mangiare e, per questo, sono d'accordo con la Stallone quando dice che "l'obiettivo che dovremmo perseguire è la capacità di contenerci" ed è forse qui che mi aspettavo qualche consiglio incisivo, che invece non ho trovato.
Ma la delusione cocente è arrivata con la terza parte, quelle che analizza i profili di cui sopra perchè non mi sono riscontrata in nessuno di essi. Sorvolando su moltissimi dettagli, l'unico che potrebbe minimamente riguardarmi è quello del mangiatore sociale, non perchè io sia una persona socievole, ma perchè riconosco nella descrizione che viene fatta quella della mia famiglia ("pensiamo ai nonni che hanno vissuto la guerra e tendono a ipernutrire i nipoti": esattamente e nel mio caso hanno fatto così sia i nonni che i genitori).
Se abitassi a Roma e se potessi permettermi una visita da questa dottoressa (immagino parcelle particolarmente salate, essendo anche un personaggio televisivo), credo che prenderei in considerazione di farmi visitare, per avere una diagnosi veramente personalizzata e qui arrivo al pensiero che mi ha fatto sorridere durante tutta la lettura: l'affermare che una dieta deve essere cucita sulla persona, sulle sue abitudini, sulla sua personalità, ecc, in un libro destinato alla lettura "di massa", con tanto di dieta consigliata ad hoc per ciascuno dei quattro profili!
E, naturalmente, sono diete che rimandano al consiglio base: per dimagrire bisogna mangiare meno e muoversi di più (che poi è l'unico modo in cui sono/ero riuscita a dimagrire anch'io).