lunedì 11 febbraio 2019

"Non ti addormentare", S.J. Watson


Londra, 2007. Christine ha 47 anni e ogni giorno l'immagine che vede riflessa nello specchio la sconvolge perchè ogni mattina si sveglia che è ancora una bambina o un'adolescente oppure una ragazza.
Non riconosce la casa in cui si trova e soprattutto non riconosce l'uomo che dormiva accanto a lei quando si è svegliata. E lui è Ben, suo marito, colui che ogni giorno le racconta ciò che lei non ricorda, cioè che sono sposati da tanti anni, che quando lei ne aveva 29 è stata vittima di un pirata della strada e che da allora il suo cervello non è più in grado di conservare i ricordi dopo una notte di sonno.
Situazione confermata dal dottor Nash, un giovane neuropsichiatra che vorrebbe scrivere un articolo sul suo caso. Per aiutarla le procura un diario, dove Christine annota ogni giorno tutto quello che fa e che Ben le racconta, e un cellulare, dove ogni mattina la chiama per dirle dov'è il diario e per raccomandarle di leggerlo. Perchè Ben non sa nulla del dottor Nash, è convinto che per la moglie non ci siano più speranze... o forse non vuole che ricordi il passato! Altrimenti perchè Christine a un certo punto avrebbe scritto nella prima pagina del diario: "non fidarti di Ben"?

Una cosa che non capisco è perchè questo romanzo venga classificato come narrativa contemporanea sia da IBS che da Amazon, quando è al 100% un thriller psicologico.

Uno dei tanti con un paziente amnesico come protagonista, ma avendone letto soltanto uno in precedenza non ho sofferto di déjà vu.

Nonostante ciò, è stato per me una mezza delusione, sicuramente a causa delle splendide recensioni che avevo letto non solo nei due siti citati, ma anche nei gruppi FB dedicati alla lettura. L'aspettativa era quindi altissima, ma il motivo principale del mio mancato appagamento è stato l'aver intuito dove la storia stava andando a parare ben prima di arrivare a leggerne la metà. Storia che avrebbe potuto essere congegnata molto meglio: abbastanza inverosimile in generale, conta anche un paio di errori non trascurabili.

Inoltre, pur essendo ben scritto, fino all'88% è così ripetitivo da risultare spesso noioso: l'autore è anche bravo nel trovare quasi giorno per giorno nuovi modi per descrivere lo spaesamento della sua protagonista, ma con 50-70 pagine in meno sarebbe ugualmente riuscito a raccontare tutto con qualche sbadiglio in meno.

Reading Challenge 2019: questo testo risponde alla traccia di febbraio "un libro di almeno 400 pagine"