mercoledì 29 maggio 2019

"Cicatrice", Sara Mesa


Spagna, giorni nostri. Sonia ha 22 anni e un noioso lavoro di inserimento dati all'archivio di Stato, mansione che ha il solo vantaggio di permetterle di navigare in rete. In un forum dedicato ai libri conosce un coetaneo che vive a 700 km da lei e che ha adottato come nickname Knut Hamsun, scrittore norvegese processato per collaborazionismo al termine della seconda guerra mondiale.
Subito lui le chiede l'invio di una foto, lei lo accontenta con una anacronistica foto tessera e Knut la ricompensa con un pacco pieno di libri: è l'inizio di un rapporto morboso fatto di regali (tutti rubati), mail, SMS, telefonate e pochissimi incontri.

Romanzo fra i più disturbanti che abbia mai letto, decisamente molto diverso da quello che mi aspettavo dalla trama, vale a dire il racconto di una passionale storia d'amore nata sul web. Invece fra Sonia e Knut non c'è nè amore nè passione, solo un rapporto morboso fra una ragazza annoiata che, neppure dopo essere diventata moglie e madre, riesce a fare a meno delle attenzioni che riceve da questo ragazzo con chiari atteggiamenti da stalker, un po' misantropo, un po' misogino e con forti repressioni nel riguardo del sesso, palesemente riconducibili al complesso di Edipo.

Un personaggio detestabile sotto ogni punto di vista, anche se a darmi più fastidio è stato l'atteggiamento di lei, la sua pochezza nel sentirsi lusingata dai doni (furti) di lui, il continuo altalenarsi fra il desiderio di compiacerlo e il non essere capace di chiudere questo rapporto malsano, trascinandolo per otto anni, nonostante la repulsione che prova per lui.

Appurato che non si trattava del romanzo rosa, o giù di lì, che credevo, apprezzo senz'altro la capacità dell'autrice nel raccontare la storia che voleva lei, ma - pregi stilistici a parte - resta comunque una storia che avrei preferito non leggere.

Reading Challenge 2019: collegamento a cascata con la traccia di maggio. Lo collego a "La ghostwriter di Babbo Natale" perchè scritti da donne