lunedì 22 novembre 2021

"La ragazza del collegio", Alessia Gazzola



Roma, fine maggio 2021. Dopo aver trascorso quasi due anni negli Stati Uniti, Alice e Claudio tornano a Roma: la "Wally" è prossima alla pensione e il dottor Conforti è a un passo dalla realizzazione del suo sogno, quello di diventare il direttore dell'Istituto di Medicina Legale.
In attesa del concorso, i due riprendono a lavorare nell'Istituto, esattamente come se non fossero mai andati via.
Ad Alice viene assegnato un omicidio stradale: la vittima, Francesca Rebaldi, aveva appena 23 anni. Originaria di Rovereto, studentessa di scienze politiche, è stata investita proprio davanti al cancello del collegio dove alloggiava.
A Claudio quello di un bambino di colore ritrovato, per fortuna vivo e in salute, a vagare da solo per le strade della capitale.
Che i due casi possano essere collegati sarebbe del tutto improbabile nella realtà, ma in un romanzo di Alessia Gazzola è inevitabile...

Ed ecco il nono romanzo della serie "L'allieva", uscito il 12 ottobre scorso a tre anni di distanza dal precedente. La storia gialla qui inizia e qui finisce, ma le vicende private della coppia si chiudono in un finale aperto che lascia immaginare uno o più seguiti, cosa più o meno confermata dall'autrice nei ringraziamenti.

Il gialletto è carino, migliore di altri della serie, ma è impossibile non rilevare come la storia sia stata costruita su coincidenze clamorose e a me non basta leggere l'ammissione da parte dell'autore ("frattanto si verifica una coincidenza bislacca") per rendere la cosa meno fastidiosa (che poi in realtà la frase citata non è riferita ai casi fortuiti di cui la Gazzola si serve per muovere gli ingranaggi più importanti, ma al suo tentativo di creare suspense inserendo un altro caso di investimento, facendo però morire la pista di un ipotetico "serial killer al volante" talmente in fretta da rendere il depistaggio del tutto superfluo).

Le coincidenze non sono le sole cose che non ho gradito.

Non mi è piaciuto che abbia aperto e chiuso in una manciata di frasi nel prologo la biennale esperienza americana di Alice e Claudio.

Non mi è piaciuta la faciloneria con cui ricorre (non per la prima volta) a frasi come "riassunto delle puntate precedenti: ..." e "il piano era dunque il seguente: ..." per raccontare (anzi, elencare) ciò che è successo nel passato, vicende corpose sia per importanza che per quantità di eventi, senza fare nessuno sforzo nè narrativo nè stilistico.

Non mi è piaciuto come abbia relegato la situazione della Repubblica Democratica del Congo al riassuntino di un video su YouTube: già detto, la Gazzola non è la Allende, ma non servivano personaggi parigini di origini congolesi. Perchè introdurre possibili macro argomenti per poi gestirli in questo modo?

Ovviamente non mi è piaciuta la solita approssimazione con cui sono state (mal) gestite le date. Non sono nemmeno sicura che i fatti inizino nel maggio 2021, potrebbe essere il 2020, ci sono molti riferimenti a delle date e nessuno mi torna.

Che la storia si svolga nel 2020 o nel 2021 non cambia il mio disappunto verso l'ultimo elemento a non essermi piaciuto: la mancanza assoluta di riferimenti alla pandemia. Trovo questa scelta molto discutibile, a maggior ragione da parte di un'autrice laureata in medicina. Forse ha preferito non far rientrare nella sua storia la situazione che tutti, chi più chi meno, abbiamo vissuto e viviamo in modo opprimente, per non compromettere lo svago della lettura, ma far finta che il Covid non esista lo trovo assurdo e anche un po' irrispettoso nei confronti dei tanti che hanno patito delle perdite, soprattutto se umane, ma anche economiche. Io mi aspetto  di ritrovare i disagi della pandemia, anche un solo minimo accenno, in ogni libro, film o serie tv sviluppati nel presente attuale. Mi fa piacere? No, ma la realtà è questa e non parlarne affatto, fare interagire Alice e gli altri personaggi come se il Covid non esistesse è irragionevole. Sarebbero bastati una lamentela per il fastidio della mascherina o un riferimento alla difficoltà di spostarsi coi mezzi pubblici, una cosa qualunque, invece niente di niente e questo non mi è piaciuto.

Mentre mi è piaciuto moltissimo non trovare nessuna manina, piedino, portoncino, ecc, solo delle goccine di ansiolitico
: un grande passo avanti!

Ma non solo questo: i libri belli sono altri, i libri importanti sono altri, i libri di spessore sono altri, ma la Gazzola si lascia leggere e dà lo svago che ci si aspetta e in questo non delude.

Reading Challenge 2021: questo testo risponde alla settima traccia annuale, "sei libri di sei categorie diverse" (ultimo libro scritto da un autore)