venerdì 29 dicembre 2023

"Dopo di te", Maggie O'Farrell

 

Londra, inverno alle porte di un anno non specificato. Alice Raikes, 30 anni, arriva a King's Cross e d'impulso decide di partire per Edimburgo, di tornare a casa, di andare a trovare la sua famiglia. Dal treno avvisa le sorelle, Kirsty e Beth, e all'arrivo le trova in fondo al binario ad aspettarla. Vanno al bar, poi lei si assenta per andare al bagno della stazione.

"Nei pochi minuti in cui si assentò vide qualcosa di così strano, inatteso e nauseante, che fu come se fosse passata davanti a uno specchio e avesse scoperto che la sua faccia non era quella che pensava di avere."

Alice torna al bar, con grande sorpresa delle sorelle recupera la borsa e le saluta precipitosamente, salendo al volo sul treno che sta partendo per Londra. Poche ore dopo è ferma a un semaforo rosso, poi scende dal marciapiede e viene travolta.
Quando arrivano i genitori dalla Scozia i medici non sanno dire se e quando Alice uscirà dal coma. Non è chiaro se si sia trattato di un incidente o di un tentato suicidio. E quando la madre scopre dalle altre due figlie che Alice a mezzogiorno era in stazione a Edimburgo e della sua immediata ripartenza annaspa: il perché è una parte della storia che questo bellissimo romanzo racconta.

Dopo il flop di "Casa dolce casa", il mio 2023 si chiude con una delle letture migliori dell'anno. Lo avevo comprato su Vinted per un paio di euro, è un libro di cui non esiste la versione digitale e che è ormai fuori catalogo, per cui va cercato usato.

Un libro maturo e per questo sorprende che si tratti dell'opera prima di Maggie O'Farrell, autrice nordirlandese classe 1972, che lo scrisse ad appena 28 anni, nel 2000. Dei suoi otto romanzi soltanto il secondo non è stato tradotto in italiano, ma gli altri li ho già inseriti in wish list.

E' un libro che ha tutto: è ben scritto, la trama è ricca e appassionante, i personaggi sono molto ben caratterizzanti, anche quelli minori, e l'ambientazione delle parti scozzesi è eccezionale.

I Raikes sono originari di North Berwick, cittadina balneare dell'East Lothian di 15.000 abitanti a circa mezz'ora di treno da Edimburgo:


E questo è l'isolotto di Craigleith, che vedono dalle loro finestre:


La narrazione alterna la prima e la terza persona dando voce ad Alice e altri personaggi, ma è la struttura a essere particolare, i capitoli (che non sono né numerati né titolati) sono formati da tanti paragrafi con continui salti temporali che abbracciano un arco di tempo di parecchie decine di anni, da quando Elspeth - la nonna di Alice (classe 1912), il personaggio che ho amato di più - era bambina al presente.
Non c'è linearità e solo leggendo alcune righe (a volte anche più di una decina) si capisce di chi racconta quel paragrafo, un metodo gestito benissimo dalla O'Farrell, che riesce a mantenere vivi curiosità e interesse, senza mai generare confusione.

E' anche uno dei libri più tristi che abbia mai letto.

"In certi momenti l'incredulità e al tempo stesso la spaventosa consapevolezza dell'irreversibilità di ciò che è successo la paralizzano in una sofferenza così intensa che le impedisce di parlare per giorni."

Chiunque abbia vissuto un lutto grave ritrova nel dolore del personaggio il proprio e questo può fare molto male, ma è questa condivisione a rendere il libro non soltanto bello, ma speciale.

Reading Challenge 2023, traccia di dicembre: libri con lo sfondo di copertina nero