venerdì 8 dicembre 2023

"Un amore", Sara Mesa

 

Spagna, giorni nostri. Nat (Natalia) ha poco più di trent'anni e si è appena trasferita in campagna, affittando un casolare dotato di molte criticità e di ben poche attrattive. Mancano mobili essenziali, come le sedie in cucina, e dopo la prima pioggia Nat scopre che non è solo il lavandino a perdere, ma anche il tetto. Incapace di far valere i propri diritti con il padrone di casa, un contadino misogino e ignorante, la donna si ritrova ad accettare la proposta ricevuta da quello che in paese chiamano il "tedesco": le aggiusterà il tetto se in cambio gli permetterà di stare un poco dentro di lei.
Nasce così una relazione, un amore a senso unico che non farà del bene a nessuno.


Di Sara Mesa, autrice spagnola classe 1976, nel maggio 2019 avevo già letto "Cicatrice", un libro che avevo trovato fastidiosamente disturbante, tanto da chiudere la sua recensione scrivendo che avrei preferito non leggere quella storia. Ma poi sono passati più di quattro anni e - in uno dei miei rari momenti di magnanimità - vedendo che era stato tradotto un altro suo romanzo (al momento ne ha scritto sette) ho (mal) pensato di riprovarci.

Il risultato è stato quello di ritrovarmi in mano un libro in cui Nat sembra essere la gemella di Sonia (protagonista di "Cicatrice"): cambia l'ambientazione (campagna vs città) e cambiano i dettagli (stili di vita, esperienze lavorative, eccetera), ma le due donne hanno personalità, comportamenti, modi di pensare e di interagire con gli altri identici.

Così Natalia - come Sonia quattro anni fa - è riuscita a irritarmi con ogni suo pensiero e con ogni sua mossa. 
Nat non chiede nulla perché non vuole risultare indiscreta per poi spiare in maniera odiosa; interpreta parole o gesti banalissimi come manifestazioni di grandi sentimenti per poi stupirsi in maniera ridicola quando capisce di essersi solo illusa; non manifesta i suoi desideri aspettando che l'altra persona li intuisca e realizzi per poi soffrire quando si rende conto che la controparte non prova il suo stesso interesse; rivive all'infinito situazioni e conversazioni nel suo immaginario cadendo in eccessi alternativamente illusori oppure maligni; soprattutto è totalmente incapace di reagire ai soprusi, sia verbali che fisici.

Atteggiamenti esasperanti per il mio modo d'essere, m
i sono sentita più in sintonia con certi serial killer letterari che con i personaggi femminili della Mesa, a cui però va riconosciuta la qualità della penna.
Che scriva bene è innegabile, ma non mi basta per tornare a leggerla una terza volta.

Reading Challenge 2023, traccia annuale di novembre: quattro libri con una parola in comune nel titolo (ho scelto "amore")