lunedì 18 dicembre 2023

"La mammana", Antonella Ossorio

 

Quella che passò alla storia come la Grande Cometa del 1843 venne avvistata per la prima volta il 5 febbraio di quell'anno. All'inizio di marzo era così vicina da poter essere vista anche in pieno giorno. Fino al 1996 fu la cometa con la coda più lunga mai misurata.

Ma nel 1843 molti pensavano che le comete portassero sventura.

"Libero, don Cosimo, di tuonare da sopra all’altare che si trattava solo di superstizioni, vale a dire scemaríe di popolo ignorante. Lo stesso popolo la cui credulità, messa a spurgare nell’acqua santa e ribattezzata «fede», gli permetteva di condurre una vita comoda senza mai essersi dovuto sporcare le mani con la terra o con la calce."

La notte del 1° marzo Fausto Pascarella si convince che la sfortuna della cometa si sia concentrata sulla sua casa facendogli nascere una figlia "capa janca", cioè albina. Lui non la vuole quella bambina che "per pelle aveva un velo da sposa, per occhi due cristalli di rocca e sul capo una lanugine bianca." Meglio far credere che sia nata morta, che la mammana ne facesse pure quello che voleva.
E Lucina se la tiene. La chiama Stella in onore della cometa e la cresce amandola come se l'avesse partorita lei: forse le comete non portano sfortuna, ma fanno miracoli.

Scritto ne 2014, è stato il primo romanzo di narrativa di Antonella Ossorio, autrice napoletana classe 1960, che in precedenza aveva pubblicato numerosi titoli per bambini.
Era anche stato uno dei miei primi acquisti digitali, comprato dopo averne ascoltato una recensione entusiasmante su YouTube, senza poi mai prenderlo in considerazione, fino a questo momento.

Una storia ben scritta e bella, anche se nell'ultimo quarto perde un po' del suo mordente, prima dilungandosi su questioni di scarsa importanza e poi facendo succedere fatti importanti senza svilupparli adeguatamente.
Un racconto di genere che dà al libro una grande modernità pur essendo ambientato in un'epoca vecchia di quasi due secoli.

Ad essere carente è proprio l'approfondimento storico: pochi dettagli, giusto qualcosa sui moti del 1848. Una protagonista che non vuole sentir parlare di politica è un comodo stratagemma per bypassare la questione, ma in un romanzo storico la storia ci vuole e solo negli Harmony può essere tollerata un'ambientazione che si limita a descrivere le abitudini di toeletta e di vestiario.

Ma per altri versi il libro ha una sua grande profondità, grazie a Lucina, uno dei personaggi migliori (e più animalisti) di questo mio 2023 di letture.

"A Lucina la pescheria faceva orrore. L’esibizione di quelle povere creature con le bocche spalancate come in un atto d’accusa, i corpi immobili nell’ultimo guizzo dell’agonia, le restituiva, centuplicata, la cupezza di un camposanto. Come ci metteva piede era assalita dal desiderio di fuggire: l’afrore di salmastro la prendeva alla gola tanto da costringerla a soffocare i conati di vomito. Le pareva che gli occhi dei pesci piangessero fiumi di lacrime. Allora – come nei giorni in cui aveva visto scorrere il sangue sul Campo Stellato – si sentiva complice di un misfatto. Nella pescheria ogni cosa trasudava morte violenta e innaturale."

Reading Challenge 2023, traccia di dicembre: libri con lo sfondo di copertina nero