Genova, martedì 14 ottobre 2014. Il mare ha il colore del ferro, come il cielo che sembra non volersi accontentare dei disastri che ha già causato pochi giorni prima riversando sulla città 395 mm di pioggia in meno di venti ore, portandosi via una vita e lasciando Genova in ginocchio nel fango.
Un'altra volta.
Sono gli strepiti dei gabbiani ad attirare l'attenzione di Giuseppe Parodi, un anziano che ama trascorrere il tempo osservando il mare dalla spiaggia di Priaruggia. Alla vista del cadavere può solo chiamare il 112 e il lavoro finisce sulle spalle del commissario Mariani. Un caso difficile, come tutti quelli dei morti privi di documenti, ma a questo manca anche la faccia, devastata dagli uccelli.
Ventiduesima puntata della serie, con il ritorno di alcuni personaggi apparsi nei libri precedenti: una volta capito che la vittima aveva intrapreso il percorso per il cambio di sesso e non aver ricavato nulla da ospedali e cliniche, Mariani spara alla cieca mostrando le immagini della ricostruzione del volto fatta al computer a Marco Ubaldi, Bibi, l'omosessuale vittima di un brutale pestaggio ne "Il dubbio", secondo libro della serie. E fa centro in ribattuta perché è il compagno di Ubaldi a riconoscere nel morto un uomo che ha visto spesso nel bar dove lavora, vicino al teatro Carlo Felice, in compagnia della Maestra Marni, vale a dire Vittoria Marni, insegnante al Conservatorio, nonché la prima moglie del farmacista Piero Servago, personaggio chiave di "Giorni contati", quinto libro della serie.
Piccoli spoiler di poco conto (perché tutto ciò avviene all'inizio) per evidenziare come a Maria Masella piaccia proprio tanto inserire coincidenze clamorose all'interno dei suoi romanzi, questa volta anche del tutto inutili perché Mariani avrebbe potuto scoprire gli stessi dettagli da chiunque.
Un'altra volta.
Sono gli strepiti dei gabbiani ad attirare l'attenzione di Giuseppe Parodi, un anziano che ama trascorrere il tempo osservando il mare dalla spiaggia di Priaruggia. Alla vista del cadavere può solo chiamare il 112 e il lavoro finisce sulle spalle del commissario Mariani. Un caso difficile, come tutti quelli dei morti privi di documenti, ma a questo manca anche la faccia, devastata dagli uccelli.
Öchinni de mâ
Ventiduesima puntata della serie, con il ritorno di alcuni personaggi apparsi nei libri precedenti: una volta capito che la vittima aveva intrapreso il percorso per il cambio di sesso e non aver ricavato nulla da ospedali e cliniche, Mariani spara alla cieca mostrando le immagini della ricostruzione del volto fatta al computer a Marco Ubaldi, Bibi, l'omosessuale vittima di un brutale pestaggio ne "Il dubbio", secondo libro della serie. E fa centro in ribattuta perché è il compagno di Ubaldi a riconoscere nel morto un uomo che ha visto spesso nel bar dove lavora, vicino al teatro Carlo Felice, in compagnia della Maestra Marni, vale a dire Vittoria Marni, insegnante al Conservatorio, nonché la prima moglie del farmacista Piero Servago, personaggio chiave di "Giorni contati", quinto libro della serie.
Piccoli spoiler di poco conto (perché tutto ciò avviene all'inizio) per evidenziare come a Maria Masella piaccia proprio tanto inserire coincidenze clamorose all'interno dei suoi romanzi, questa volta anche del tutto inutili perché Mariani avrebbe potuto scoprire gli stessi dettagli da chiunque.
Dai primissimi libri torna anche l'ispettore Paciani, che dopo dodici anni trascorsi altrove rientra a Genova con il grado di ispettore superiore e viene reintegrato nella squadra di Mariani, poco gradito sia a lui sia all'ispettrice Petri (e a me).
Mentre alcuni aspetti della trama orizzontale (quelli non familiari) avanzano continuando a coinvolgere i servizi segreti (piega che non amo), la storia gialla di questa vicenda è piuttosto intricata, ma ben costruita, con un finale che deve aver lasciato col fiato sospeso chi ha letto il libro al momento dell'uscita (non a chi, come me, leggendo in ritardo sa che la serie non finisce qui).
Toccante questo passaggio:
"Sono salito verso l’autostrada, perché anche se per un tratto soltanto, mi evita l’attraversamento di Cornigliano e di Sampierdarena, delegazioni sempre trafficate. Non so come faremmo senza quel tratto autostradale, anche se il viadotto sul Polcevera è maledetto con pioggia e vento."
Il libro è ambientato nel 2014, ma è stato scritto nel 2019, l'anno successivo al crollo del ponte Morandi, il viadotto di cui parla la Masella e il riferimento a quanto fosse maledetto con pioggia e vento, come quel 14 agosto 2018, non è certo casuale ♥
Reading Challenge 2025, traccia di ottobre cascata di lettere: male, sale
