mercoledì 14 febbraio 2024

"Il dubbio", Maria Masella

 

Genova, febbraio di un anno non precisato. Il commissario Mariani non può fare a meno di chiedersi se quella che sta conducendo sia un'indagine da poliziotto o da marito. Tutto inizia il primo lunedì del mese, quando va a trovare Anselmi a Cuneo: l'ex collega, che ha ottenuto il trasferimento per stare vicino alla figlia, è stato ferito di striscio da un rapinatore. Dal letto di ospedale gli racconta di un suicidio avvenuto un paio di mesi prima, quello di uno stimato professore che si era tagliato le vene nella vasca da bagno. Anselmi gliene parla perché fra le foto del morto ne ha trovato una di Francesca, la moglie del commissario. Il matrimonio vacilla, da qualche tempo la coppia si è separata e Mariani si è trasferito in un monolocale. E lui, anziché chiedere a Francesca, inizia a investigare per capire che tipo di rapporto ci fosse fra lei e Gualtiero Airoldi, scoprendo una serie di omicidi troppo simili per non essere collegati fra loro. Cuneo, Biella, Torino e l'ultimo caso proprio a Genova.

Scritto nel 
2004, è il secondo titolo della serie con protagonista il commissario Antonio Mariani di cui l'anno scorso ho letto il primo ("Morte a domicilio") e il prequel ("Primo").

Questa terza lettura conferma l'idea che mi ero fatta: questi gialletti non hanno nulla di eccezionale, ma si lasciano leggere volentieri (anche se non so quantificare quanto incida l'ambientazione genovese in quel mio "volentieri").
Qui la storia parte con una coincidenza clamorosa (quante probabilità ci sono che qualcuno rovistando fra gli effetti personali di qualcun altro si imbatta nella foto della moglie di un ex collega che vive in un'altra città?), ma la concatenazione degli eventi successivi costruiti dalla Masella regge bene. La motivazione alla base degli omicidi è intuibile prima di arrivare alla metà del libro e prima che la capisca Mariani, così come chi legge capisce prima di lui chi è il colpevole (in verità il suo nome è uno dei tanti, ma il cognome è quasi di famiglia per me, per cui mi era rimasto ben impresso), ma il libro non ha nulla di già letto né di prevedibile.

In definitiva una piacevole lettura di puro intrattenimento, penalizzata dall'uso di termini a dir poco antiquati: giovanotto in bocca a Mariani, che ha meno di quarant'anni, è ridicolo, così come non ha senso che la Masella chiami il computer calcolatore. Ma neppure mia nonna, su!
E a me pesa che l'autrice - che dà precise indicazioni circa il mese e lo scorrere dei giorni (la storia inizia di lunedì e si sviluppa fino al mercoledì della data successiva, con un capitolo dedicato a ogni singolo giorno), non dia anche un anno all'ambientazione dei suoi libri.
Si capisce il tempo trascorso fra un libro e un altro solo dai dettagli personali dei personaggi,  ad esempio qui ci dice che Manu, la bambina di Mariani, ha sette anni, mentre in "Morte a domicilio" ne aveva sei, ma l'anno non compare né ci sono indizi che permettano di inquadrarlo.
Per contro in un paio di note racconta brevemente fatti importanti accaduti nel libro precedente e a cui si fa riferimento in questo. Un bel gesto verso chi dovesse leggere prima "Il dubbio", ma io avrei preferito una bella data.

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