Torino, 6 giugno 2014. Fregatura Cerrato: è così che il notaio Galimberti parla della morte di Gianandrea, avvocato penalista di successo stroncato a 65 anni da un infarto, che ha lasciato alla moglie Maria Cristina e alle tre figlie non solo lacrime, ma anche miseria. A causa del suo vizio per il gioco le quattro devono dire addio a Villa dei Lillà, ai domestici, alle auto di lusso e in generale alla bella vita cui erano abituate. Solo il buon cuore di Gianmaria Pettinengo, cugino della vedova, evita il trasferimento sotto a uno dei ponti del Po: l'uomo mette a loro disposizione un appartamento al 45 di via Giolitti, decoroso, dignitoso e, soprattutto, gratuito. Le due sorelle maggiori, Eleonora e Marianna, non possono fare altro che rassegnarsi a dividere la stessa stanza, scontrandosi con la visione opposta che hanno dell'amore.
Scritto nel 2017, il libro rappresenta l'omaggio fatto dall'autrice a Jane Austen in occasione del bicentenario della sua morte. Immagino possa fare inorridire gli austeniani incalliti, mentre per me è stata una lettura divertente, che ricorderò con più piacere rispetto all'originale "Ragione e sentimento" letto nel dicembre 2020.
La Bertola ha mantenuto nomi e trama, italianizzando il tutto e adattando (per quanto possibile) i fatti al 2014. Gli inevitabili anacronismi di certe situazioni offrono grandiosi assist all'umorismo dell'autrice torinese, che tanto amo, ma non mancano considerazioni più profonde sull'imperfezione umana, soprattutto quella maschile, e su come dubbi e incertezze nella vita possano essere falcianti.
Scritto nel 2017, il libro rappresenta l'omaggio fatto dall'autrice a Jane Austen in occasione del bicentenario della sua morte. Immagino possa fare inorridire gli austeniani incalliti, mentre per me è stata una lettura divertente, che ricorderò con più piacere rispetto all'originale "Ragione e sentimento" letto nel dicembre 2020.
La Bertola ha mantenuto nomi e trama, italianizzando il tutto e adattando (per quanto possibile) i fatti al 2014. Gli inevitabili anacronismi di certe situazioni offrono grandiosi assist all'umorismo dell'autrice torinese, che tanto amo, ma non mancano considerazioni più profonde sull'imperfezione umana, soprattutto quella maschile, e su come dubbi e incertezze nella vita possano essere falcianti.
"Succede spesso che, quando una decisione troppo a lungo rimandata viene finalmente presa, si riveli inutile."E' comunque un romanzetto rosa, volutamente melenso e irriverente, una lettura di svago che non pretende di essere nulla di più. Per me che amo questo genere di cose, è stata una piacevole sorpresa ritrovare il personaggio di Clotilde Castelli - la saccente e boriosa studiosa di poetesse serbe, nonché autrice sotto pseudonimo degli sdolcinati libretti che hanno come protagonista Dany Delizia - che in "Ragazze mancine" aveva un ruolo rilevante, mentre qui è solo di contorno. E ritorna anche George Harrison (di cui Margherita - la piccola delle sorelle Cerrato - è innamorata), già protagonista del racconto che dà il titolo alla raccolta "Il primo miracolo di George Harrison", pubblicata dalla Bertola nel 2010.
Reading Challenge 2023, traccia di maggio: libri con prologo o epilogo