Corneliano Bertario (Milano), novembre 2020. E' una mattinata grigia e piovosa quando Mariano Raboni arriva a villa Bessa Terzaghi, dove lavora come custode da ventitré anni. Un vetro infranto gli fa capire che è meglio entrare con circospezione, ma quando arriva alla biblioteca scopre che non si è trattato di un semplice furto: Niccolò Bessa Terzaghi giace inchiodato agli scaffali della libreria, con il volto che sembra essere stato masticato e con un cratere al centro del petto.
Un "bubbone": è così che il commissario Mandelli chiama quei casi che fin dall'inizio fanno intuire il carico di lavoro che comporteranno. Carico che questa volta finirà sulle spalle dell'ispettor Casalegno perché Mandelli si è preso sei mesi di congedo per tornare all'università a studiare la sua amata storia.
Sei mesi fa avevo letto il primo romanzo di Cerone ("Le notti senza sonno"), autore savonese, ma milanesissimo d'adozione. E grosso modo è trascorso lo stesso intervallo di tempo anche nella finzione, fra il caso Panizza del libro precedente - che si sviluppava nell'arco di otto giorni del febbraio 2020 - e i fatti di sangue raccontati in questo, che abbracciano una settimana scarsa del novembre dello stesso anno.
E' stato un piacere ritrovare il commissario Mario Mandelli (che ovviamente si stancherà presto del nuovo ruolo di studente fuori corso di una trentina d'anni buoni) e gli altri elementi della squadra, ma soprattutto la scrittura incalzante di Cerone: un altro tomo (592 pagine) scorrevole, coinvolgente e che dispiace mettere da parte quando la vita chiama per altre incombenze (raramente piacevoli come leggere).
Anche questo secondo giallo è caratterizzato dall'esagerazione: tre storie criminali di diversa natura si intrecciano, se realmente o solo in apparenza lo si scopre leggendo e Cerone è bravissimo a creare i collegamenti necessari non ricorrendo a odiose coincidenze, ma costruendo situazioni credibili. Però, a libro finito e con una visione chiara dei vari sviluppi e delle loro conseguenze, mi sono trovata a pensare che avrei preferito leggere tre romanzi diversi, ognuno con la sua vicenda gialla, anziché questo concentrato saturo di eventi.
Ma evidentemente i mappazzoni letterari piacciono all'autore e hanno il pregio di creare uno stile riconoscibile e a suo modo originale.
Reading Challenge 2023, traccia annuale di luglio: italiano
Un "bubbone": è così che il commissario Mandelli chiama quei casi che fin dall'inizio fanno intuire il carico di lavoro che comporteranno. Carico che questa volta finirà sulle spalle dell'ispettor Casalegno perché Mandelli si è preso sei mesi di congedo per tornare all'università a studiare la sua amata storia.
Sei mesi fa avevo letto il primo romanzo di Cerone ("Le notti senza sonno"), autore savonese, ma milanesissimo d'adozione. E grosso modo è trascorso lo stesso intervallo di tempo anche nella finzione, fra il caso Panizza del libro precedente - che si sviluppava nell'arco di otto giorni del febbraio 2020 - e i fatti di sangue raccontati in questo, che abbracciano una settimana scarsa del novembre dello stesso anno.
E' stato un piacere ritrovare il commissario Mario Mandelli (che ovviamente si stancherà presto del nuovo ruolo di studente fuori corso di una trentina d'anni buoni) e gli altri elementi della squadra, ma soprattutto la scrittura incalzante di Cerone: un altro tomo (592 pagine) scorrevole, coinvolgente e che dispiace mettere da parte quando la vita chiama per altre incombenze (raramente piacevoli come leggere).
Anche questo secondo giallo è caratterizzato dall'esagerazione: tre storie criminali di diversa natura si intrecciano, se realmente o solo in apparenza lo si scopre leggendo e Cerone è bravissimo a creare i collegamenti necessari non ricorrendo a odiose coincidenze, ma costruendo situazioni credibili. Però, a libro finito e con una visione chiara dei vari sviluppi e delle loro conseguenze, mi sono trovata a pensare che avrei preferito leggere tre romanzi diversi, ognuno con la sua vicenda gialla, anziché questo concentrato saturo di eventi.
Ma evidentemente i mappazzoni letterari piacciono all'autore e hanno il pregio di creare uno stile riconoscibile e a suo modo originale.
Reading Challenge 2023, traccia annuale di luglio: italiano