Londra, 2017. Tom Hazard ha 41 e viene assunto alla Oakfield School come insegnante di storia. In realtà il suo vero nome è Estienne Thomas Ambroise Christophe Hazard e di anni ne ha 436.
Nato il 3 marzo 1581 in un piccolo castello francese, a diciotto anni - già orfano di padre, morto in battaglia - perde anche la madre, affogata dopo essere stata accusata di stregoneria a causa di quel figlio che non invecchiava mai.
In realtà Tom e quelli come lui invecchiano, ma lo fanno molto, molto lentamente. E' per questo che più di quattrocento anni dopo ne dimostra ancora una quarantina: una condizione invidiabile solo all'apparenza, in realtà una condanna alla solitudine.
"La prima regola è non innamorarsi. Ce ne sono altre, ma questa è la principale. Non innamorarsi. Non amare. Non sognare l’amore. Se tieni fede a questa regola, andrà tutto bene.
Non creare legami con il tuo prossimo, e vedi di affezionarti il meno possibile alle persone che incontri. Perché altrimenti finirai col perdere lentamente la ragione."
Quando ho visto che una delle tracce di maggio della Reading Challenge chiedeva di leggere libri il cui titolo cominciasse con la parola "Come" ho immediatamente pensato a questo, che giaceva nella mia wish list da molti anni.
Curiosamente, vista la storia che racconta, è stata una sorpresa scoprire che è stato scritto soltanto nel 2017: ero convinta che fosse molto più vecchio, forse perché se ne è parlato tantissimo.
Una fama a mio avviso esagerata: è un libro piacevole che si lascia leggere velocemente, di gran lunga migliore de "La biblioteca di mezzanotte", che avevo letto tre anni fa, ma comunque un'altra favoletta zeppa di metafore, filosofia spicciola e tanti buoni sentimenti, tutti condivisibili, ma sempre un po' scontati e superficiali.
Una superficialità che mi ha delusa soprattutto riguardo ai due macro argomenti che fanno da sottofondo a tutta la vicenda, la pace nel mondo e la tutela dell'ambiente.
"Gli esseri umani non imparano mai niente dalla Storia. Il XXI secolo potrebbe rivelarsi una brutta copia del XX , ma cosa possiamo farci? Nel secolo scorso, in tutto il mondo le menti erano dominate da utopie diverse che non potevano coincidere. La ricetta perfetta per il disastro, purtroppo ormai ben nota. E adesso l’empatia stava svanendo, come era già capitato spesso. La pace era fatta di porcellana, come era sempre stato."
Ma c'è qualcosa di più banale del dire "la storia si ripete"? Un autore che vuole scrivere sul tema dovrebbe essere in grado di esprimere qualcosa di rilevante, non limitandosi alla compiacenza.
Peggio ancora riguardo lo stato del pianeta. Dopo una banale constatazione...
Peggio ancora riguardo lo stato del pianeta. Dopo una banale constatazione...
"E non c'è bisogno di essere un genio per sintonizzarsi su un notiziario e trarne la conclusione che probabilmente non ce ne resta molto [di tempo]. Le altre sottospecie di homo, come i Neanderthal, l'Homo di Denisova o i cosiddetti "Hobbit" dell'Indonesia, si sono dimostrate schiappe a lungo termine, perciò è molto probabile che anche noi faremo altrettanto."
...Haig prosegue scrivendo:
"Per le effimere va bene così. Va bene così se sai di avere davanti a te solo altri trenta o quarant'anni. Puoi permetterti di pensare in piccolo."
Chiarito che effimere è come vengono chiamate nel libro le persone con un ciclo di vita normale, il concetto espresso in questa frase è sbagliato perché si adatta soltanto a chi - come me - non ha né figli né alcun tipo di discendenza: solo in questo caso è sufficiente che il mondo vada avanti per i pochissimi decenni che restano da vivere. Ma la maggior parte della gente ha figli e ha, o avrà, dei nipoti che a loro volta facilmente si riprodurranno. Chi ha una progenie deve fare tutto quello che può per mantenere la Terra vivibile ben più a lungo di quello che serve a me e, come dico sempre in questi casi, mi lascia sempre perplessa quel mix di mancata lungimiranza e di ignoranza in cui si crogiolano i più.
In definitiva dubito di tornare a leggere questo autore, ma lo ricorderò con questo, che per me è il suo passaggio migliore.
"Gli altri animali non hanno il progresso , si dice. Ma la mente umana in quanto tale non progredisce. Rimaniamo gli stessi scimpanzé sopravvalutati, solo che abbiamo armi più grosse. Abbiamo conoscenze sufficienti a renderci conto che siamo solo una massa di quanti e particelle, proprio come tutto il resto, eppure continuiamo a sforzarci di distinguerci dall’universo in cui viviamo, di conferire a noi stessi un significato maggiore rispetto a quello di un albero, di un sasso, di un gatto o di una tartaruga."
Reading Challenge 2024, traccia di maggio: libri il cui titolo inizia con la parola "come"