lunedì 27 ottobre 2025

"La strega", Shirley Jackson

 

Dopo un tomo come "Loro" avevo proprio bisogno di un librino da week-end. Per leggere questo non servono due giorni, basta un'ora: le 66 pagine racchiudono quattro racconti, tre di una decina di pagine, più l'ultimo leggermente più lungo.

Fugace

Della Jackson l'anno scorso avevo letto "L'incubo di Hill House", che mi aveva delusa, al contrario de "La lotteria", un'altra raccoltina di racconti brevi (letta nel 2019) che mi è capitato spesso di consigliare a chi cerca una lettura veloce, ma d'impatto.

Questa volta nessuno dei racconti mi ha colpita.


"La strega", del 1949
In una carrozza poco affollata del treno siedono una madre con i due figli, una bambina molto piccola e un maschietto di quattro, Johnny, che - tutto preso dal paesaggio - descrive ciò che vede dal finestrino: ora un fiume, quindi un ponte, poi una mucca e infine una strega brutta, vecchia e cattiva.

"L'ubriaco", del 1948
Un uomo sta partecipando a una festa. È talmente ubriaco che riesce a stento ad arrivare in cucina. Qui trova una ragazza, Eileeen, che gli dice di essere la figlia dei padroni di casa.

"Charles", del 1948
Laurie frequenta la prima elementare e ogni giorno a pranzo racconta quello che ha combinato in classe un suo compagno, il terribile Charles.

"Il dente", del 1949
Clara quasi non si regge in piedi per colpa di un lacerante mal di denti e del mix di farmaci e alcool ingeriti per riuscire a sopportare il dolore. Di sera parte con l'autobus per andare a New York dal dentista.

Quest'ultimo è stato il più deludente, la struttura - che ha la suspense di un thriller con aspettative horror - viene smontata da un finale grottesco molto seccante, al contrario dei primi tre che hanno il loro punto di forza proprio nell'ultima frase (come "La lotteria"), ma che sono così brevi da non riuscire a sedimentare in alcun modo.

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