martedì 25 maggio 2021

"Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose", Gianrico Carofiglio



Ultimo saggio scritto da Carofiglio (2020), il primo che leggo senza che siano già passati anni dall'uscita e, nonostante ciò, già leggermente superato, non nei concetti espressi - che spero non diventino mai anacronistici - ma per via dei tanti riferimenti a Donald Trump, che per fortuna non è più il presidente degli Stati Uniti.

Un saggio che, a dispetto del sottotitolo, ho trovato meno politico dei precedenti perchè i suggerimenti proposti possono essere utili a chiunque si trovi a confrontarsi con gli altri, a prescindere da situazioni e argomenti. Inoltre, volendo ricercare "gentilezza" e "coraggio" nella classe politica attuale, bisognerebbe consigliare a ogni membro (discorso che si può estendere anche ai giornalisti, televisivi e non) di leggere e fare tesoro di questi "suggerimenti".

Un saggio molto psicologico, molto interessante e per niente semplice, almeno non per me.

Molti i riferimenti alle arti marziali, care all'autore, dove l'arrendevolezza diventa arma e dove i k
ōan sono uno strumento fondamentale della pratica zen, ma soprattutto mette in evidenza questioni che possono sembrare ovvie, ma che non lo sono, come la differenza fra il buon comunicatore e l'efficace manipolatore o quella fra rapidità e fretta, aspetti su cui riflettere non è mai tempo perso, proprio in virtù di quell'effetto Dunning-Kruger ben spiegato da Carofiglio: più si è incompetenti, più si è convinti di non esserlo.

Ed è successo quello che temevo, cioè trovare il Covid anche nei libri. Come tutti, ho superato da un pezzo il limite di sopportazione verso l'attuale situazione e l'idea di ritrovarla anche nei momenti di svago non mi fa piacere. Ma Carofiglio non avrebbe potuto non parlarne e lo fa nel merito dell'onere della prova in riferimento a complottisti e no vax, trovandomi d'accordo con ogni sua affermazione.

"Il problema di questo mondo è che le persone intelligenti sono piene di dubbi e i cretini sono pieni di certezze"
(Bertrand Russel)


Smonta con estrema facilità (e non potrebbe essere altrimenti) quei politici che si definiscono "votati dal popolo" quando è sufficiente un semplice calcolo percentuale per far crollare quest'assurda affermazione.

E le percentuali tornano in riferimento alla "euristica della disponibilità" (fenomeno della psicologia sociale di cui ignoravo il termine) che avviene quando si ha una percezione sbagliata del reale rischio di qualcosa. E' quello che succede con il fenomeno delle migrazioni. Carofiglio riporta le percentuali di un sondaggio svolto nel 2019 dove ai cittadini veniva chiesto di stimare la percentuale degli immigranti rispetto alla popolazione generale. Noi italiani abbiamo risposto 31% (il dato effettivo era del 9%), gli ungheresi 20% (dato reale 2%), i greci 35% (in realtà è l'8%).
Differenze abnormi, preoccupanti, che rappresentano il livello di ignoranza non sempre giustificabile con una cattiva informazione, sempre meno sostenibile data la possibilità di attingere alle notizie che abbiamo oggi (e, no, non basta aver letto il titolo di un articolo su FB o che qualcuno ci abbia riportato la notizia su Whatsapp). Senza un approfondimento, il più possibile esteso, si resta ignoranti.

"L'ignoranza alimenta la paura, la paura alimenta l'odio, l'odio alimenta la distruzione della convivenza e, in definitiva, del senso di umanità"

Reading Challenge 2021: questo testo risponde alla traccia compleanno di maggio (l'autore è nato il 30 maggio 1961)