giovedì 26 ottobre 2023

"La famiglia prima di tutto", Sophie Kinsella

 

Londra, 2 agosto di un anno recente. Fixie ha 27 anni ed è la più giovane dei fratelli Farr. Jake, il maggiore, ha fatto fortuna lanciando sul mercato un particolare tipo di mutandine senza cuciture: da allora conduce un'esistenza glamour ed è sempre alle prese con qualche nuovo strabiliante progetto. Nicole, la mezzana, sembra vivere in un mondo a parte, privo di obblighi e di responsabilità. E così è Fixie l'unica ad aiutare la madre nella conduzione di Farrs, il grande negozio di casalinghi aperto dal padre ad Acton nel 1985.
Prima di morire, nove anni prima, lui le aveva detto: "L'importante è la famiglia. La famiglia è la nostra forza. La famiglia è tutto." e le decisioni di Fixie sono state sempre prese nel rispetto de "la famiglia prima di tutto", senza dare importanza a quello che avrebbe realmente desiderato per sé. Ma quando la madre parte per una lunga vacanza in Spagna le basteranno pochi giorni per rendersi conto che la commessa del negozio non aveva tutti i torti quando le aveva detto: "Lo so che sono la tua famiglia eccetera. Ma sono delle merde!".

Dopo tutta la tristezza che mi aveva riversato addosso "My Coney Island Baby", mi ci voleva proprio la leggerezza di Sophie Kinsella.

Scritto nel 2019 ,"La famiglia prima di tutto" - a differenza di "Sorprendimi!" (l'ultimo suo libro che avevo letto, a febbraio dell'anno scorso) - è un chick lit assoluto, con una protagonista che, soprattutto all'inizio, ricorda moltissimo l
a Becky di I love shopping (ma l'autrice non hai mai sprecato la fantasia né con i personaggi né con le situazioni...), tirando fuori le sue qualità migliori con l'avanzare della storia.

"Il punto è che non riesco proprio a lasciar correre. Le cose fuori posto non mi danno pace. Le devo sistemare per forza. Qui e ora. Non per niente mi chiamano Fixie."

Io mi chiamo Loredana, ma mi sono paurosamente ritrovata in queste affermazioni...

Il titolo italiano pone il focus sui rapporti familiari che effettivamente costituiscono gran parte del racconto. La Kinsella carica i due fratelli (e l'odiosissimo zio Ned) di una bastardaggine tale da rendere imbarazzante l'ottusità di Fixie che, nonostante i palesi soprusi subiti, continua a sentirsi "inadeguata, colpevole, inferiore, idiota".

Ma non sarebbe chick lit senza una storia d'amore e il titolo originale, "I Owe You One" rimanda a questo: un incontro fortuito al bar (questo da comica, in stile Becky al 100%) porta Fixie a fare la conoscenza del bellissimo Sebastian, dai verdi "occhi boschivi" (vorrei chiedere alla Kinsella a cosa accomunerebbe i miei occhi marroni...), ma il lato rosa è la parte meno interessante del libro, mentre - e giuro che non avrei mai pensato di dirlo per un chick lit - quella riguardante la gestione del negozio a tratti riesce a essere addirittura avvincente!

Reading Challenge 2023, traccia annuale di agosto: un libro con un alimento con la "O" nel testo (olio d'oliva)