lunedì 16 ottobre 2023

"My Coney Island baby", Billy O'Callaghan


Coney Island (New York), un giorno di gennaio di un anno non precisato. Una coppia passeggia sul lungomare sferzato da un vento gelido che minaccia tempesta. Cercano riparo a ridosso di un chiosco chiuso in quella stagione. Si abbracciano. Si baciano. Poi raggiungono uno dei tanti alberghetti che accettano, e preferiscono, il contante alla carta di credito e dove non si stupiscono se le persone non passano la notte nella stanza, ma solo una manciata di ore rubate a qualcun altro.
Caitlin e Michael sono una coppia di amanti. E lo sono da venticinque anni. Si sono conosciuti che ne avevano poco più di venti e da allora si concedono un giorno al mese a Coney Island.
Ma quello che stanno per vivere sarà l'ultimo?

"Questo romanzo ha avuto una gestazione lunga e lenta": O'Callaghan inizia i suoi ringraziamenti con questa frase.
Io vorrei potergli dire: e non sai quanto è stato lungo e lento il mio travaglio per leggerlo!

Iniziato mercoledì 4 e finito soltanto ieri sera: undici giorni per leggere 256 pagine sono tantissimi anche per me che sono lenta. Non solo: venerdì, quindi in nove giorni, ero arrivata appena al 63%! Poi nel week-end mi sono imposta di finirlo perché non ne potevo più.

Tutto ciò fa pensare a un libro terribile - e per me lo è stato - ma oggettivamente i libri brutti sono altri, sono sicura che molte persone possano apprezzare, forse anche amare, questa storia. Io no.

Non ne ho sopportato lo stile, l'abuso di frasi ridondanti, inutili ai fini della storia, esagerate nel numero e il più delle volte anche nel significato.

"I cieli bassi e irrequieti che portavano le nuvole cariche di pioggia a formare mucchi così vicini che tutto il mondo, a parte gli scogli, respirava verde."

"Sa che l’immagine riflessa di Caitlin lo sta guardando, che quel momento è diventato un triangolo, ma gli angoli non hanno pietà."

"Il tempo è una scheggia di vetro conficcata nel collo del giorno."

Qualche esempio e non sono eccezioni, è il modo in cui è scritto il libro. Insopportabile.

Un altro punto debole è l'ambientazione: perché Coney Island, sbattuta addirittura nel titolo? Del posto ci sono il lungomare, una ruota panoramica arrugginita vista in lontananza e un alberghetto senza pretese. Caitlin e Michael avrebbero potuto incontrarsi ovunque.
Ma, soprattutto, perché scegliere una coppia di newyorkesi come protagonisti, lei di nascita e lui d'adozione?
Billy O'Callaghan è nato a Cork nel 1974 ed è cresciuto a Douglas, un piccolo villaggio ai margini della città, dove vive tutt'ora.
Perché preferire gli Stati Uniti? Forse l'Irlanda era troppo cattolica per una storia di amanti? Forse ha voluto evitare una protagonista irlandese per quel ruolo?
Un motivo ci sarà sicuramente stato per questa scelta infelice, il cui limite emerge spaventosamente dal confronto con le parti in cui Michael racconta i suoi primi 16 anni di vita trascorsi nell'isola irlandese di Inishbofin: quelle sì che hanno un senso, lì c'è la conoscenza del posto dell'autore, ci sono amore, rispetto e orgoglio per la sua terra.
Sarebbe stato così brutto farli incontrare a Dublino?!?

Ma il vero motivo per il quale ricorderò questo romanzo come uno dei più respingenti che abbia mai letto è il suo carico di tristezza, cosa di cui in questo periodo non avevo proprio bisogno.
Viviamo una sola delle loro giornate a Coney Island, ma in mezzo c'è la ricostruzione delle loro vite. Ci sono gravi lutti e c'è il cancro. Ci sono due coniugi ignari del tradimento. E c'è questa coppia che si accontenta delle briciole. Da venticinque anni e questo non ha senso: nel libro viene descritto il primo incontro, ma manca la storia della coppia e non viene spiegato perché abbiano trascinato due matrimoni che definire stanchi è solo un eufemismo (troviamo Caitlin cedere alle rare avances del marito dicendogli "di baciarle solo il collo e la spalla, se proprio deve, e di non parlare o di farlo soltanto a bassa voce" e Michael ricordare una cena al ristorante cinese con la moglie come "una serata riuscita, una delle poche della loro vita matrimoniale") anziché divorziare e provarci.

Alla fine quello che manca è proprio la storia d'amore che è lecito aspettarsi.

Reading Challenge 2023, traccia annuale di luglio: lingue