Black Country, novembre 2016. Kim Stone non è il genere di persona che ama le imposizioni, ma quando l'ordine arriva dal capo Woody neppure lei può tirarsi indietro. Nel campo di una fattoria sono stati ritrovati dei resti umani e, siccome il terreno si trova sul confine di due distretti, a Kim viene assegnata soltanto la parte tecnica, mentre della gestione operativa se ne occuperà il detective Travis. Privata dei suoi agenti e costretta a fare quasi da cornice alle indagini condotte dal collega, Kim perderà i contatti con la sua squadra proprio mentre è impegnata a investigare su una serie di crimini d'odio che hanno colpito la zona con una frequenza preoccupante.
Dopo il filotto dei quattro libri letti in primavera, sono tornata ad Angela Marsons e alla sua Kim Stone con questo, che è il sesto titolo della serie.
Anche questa volta l'autrice coinvolge, ma esagera. O forse cattura proprio esagerando?
Di sicuro - avendolo letto in alternanza a "La ragazza del Kyushu" di Matsumoto - il dinamismo di questo romanzo ha rappresentato per me una vitale scampanellata ogni volta che lo prendevo in mano.
Non è bello che sia stato di nuovo sfruttato l'espediente del ritrovamento di resti umani in un terreno per fare da collante fra passato e presente ("Urla nel silenzio", il primo della serie).
Molto apprezzabile, invece, il modo in cui l'autrice tratta il tema portante del libro, i crimini d'odio, richiamando l'attenzione su quei partiti che lo fomentano ("Vogliono che la gente abbia paura di chi proviene da un altro Paese") e facendo emergere l'ignoranza e la viltà di chi li commette in nome di una presunta superiorità personale che determina l'esatto contrario.
Meno apprezzabile il suo specismo:
"Come si può trattare così un proprio simile? Prendersela con degli sconosciuti per il colore della pelle o per l’etnia, persone che, come se non bastasse, non possono neanche reagire. E dargli la caccia come se fossero animali…"
E ancora:
"Il cadavere mostrava anche segni di estrema violenza: qualcuno gli aveva dato la caccia come si fa con gli animali."
Chiaramente per la Marsons la caccia sugli animali è accettabile, una cosa normale.
Eppure non dovrebbe essere tanto difficile capire che una tagliola maciulla la zampa di un animale e la gamba di un uomo allo stesso modo, producendo lo stesso "orrore inimmaginabile".
La differenza è che gli animali le tagliole non le hanno né inventate né mai usate.
Reading Challenge 2023, traccia annuale di agosto: un libro con un animale con la "O" nel testo (orso)