Genova, 15 maggio di un anno non precisato. Antonio Mariani è stanco: Francesca ha accettato l'offerta di lavoro negli Stati Uniti e starà là per un anno con le bambine. Si è portata dietro anche la suocera! Solo lui è rimasto in città, ma che andasse con loro non è mai stata una possibilità e non solo per il lavoro che lo blocca a Genova. Lavoro che vive con sempre maggiore apatia e non aiuta che le alte sfere continuino a remargli contro, affidandogli solo incarichi di scarso rilievo. Ad esempio tocca a lui l'indagine su una banale rissa fra due ecuadoriani scoppiata davanti alla Commenda di Prè, mentre l'omicidio di Filiberto Salvarezza, promotore finanziario piuttosto noto in città, viene affidato ad Amendola. Mariani ha quasi archiviato il suo caso quando, pochi giorni dopo, in un cantiere viene ritrovato il cadavere della moglie italiana di uno dei due ecuadoriani con cui il commissario aveva parlato due volte in ospedale. Una ragazza sfortunata, lo dicevano le sue mani, già così rovinate dal duro lavoro nonostante i vent'anni; lo dicevano i suoi occhi, offuscati da angoscia e paura; e lo dice la fine che ha fatto, colpita alla testa e poi ricoperta di pietre quando era ancora viva.
Nona puntata della serie che ha per protagonista il commissario Antonio Mariani e che cronologicamente segue "Primo", il prequel che, in quanto tale, avevo preferito leggere subito, nell'ottobre di due anni fa.
Troppe coincidenze
Nona puntata della serie che ha per protagonista il commissario Antonio Mariani e che cronologicamente segue "Primo", il prequel che, in quanto tale, avevo preferito leggere subito, nell'ottobre di due anni fa.
Che questa non possa essere davvero l'ultima chiamata per Mariani lo si sa in partenza, visto che la serie è composta (a oggi) da ventisette volumi, ma - fra titolo e ultime righe - immagino che ai tempi della pubblicazione (2009) abbia fatto tremare non poco i fedeli lettori. Io stessa, pur sapendo che ritroverò il protagonista in tantissimi altri gialli, sarei quasi tentata di iniziare già stasera il prossimo libro.
Un giallo piacevole caratterizzato, però, da coincidenze territoriali improbabili, se non impossibili: Genova non è un paesino e la storia tocca diverse zone distanti fra loro, una addirittura in provincia, luoghi dove i personaggi (un po' troppi: Maria Masella dovrebbe seguire l'esempio del nostro concittadino Renzo Bistolfi che mette l'elenco all'inizio di ogni libro) si incrociano e si tratta di ingranaggi fondamentali per lo sviluppo e per la spiegazione della storia.
Un appunto alla sinossi che parla dell'inizio di un'estate afosa, mentre leggendo si scopre che la rissa - che dà il via a tutto - in realtà avviene il 15 maggio e si arriva all'epilogo in poche settimane, senza neppure toccare l'inizio dell'estate.
Ma nel complesso la lettura è coinvolgente e ogni garbuglio viene ben chiarito, un ottimo intrattenimento per gli amanti del genere.
Un giallo piacevole caratterizzato, però, da coincidenze territoriali improbabili, se non impossibili: Genova non è un paesino e la storia tocca diverse zone distanti fra loro, una addirittura in provincia, luoghi dove i personaggi (un po' troppi: Maria Masella dovrebbe seguire l'esempio del nostro concittadino Renzo Bistolfi che mette l'elenco all'inizio di ogni libro) si incrociano e si tratta di ingranaggi fondamentali per lo sviluppo e per la spiegazione della storia.
Un appunto alla sinossi che parla dell'inizio di un'estate afosa, mentre leggendo si scopre che la rissa - che dà il via a tutto - in realtà avviene il 15 maggio e si arriva all'epilogo in poche settimane, senza neppure toccare l'inizio dell'estate.
Ma nel complesso la lettura è coinvolgente e ogni garbuglio viene ben chiarito, un ottimo intrattenimento per gli amanti del genere.