domenica 27 aprile 2025

"Marya", Joyce Carol Oates

 

Innisfail (Stato di New York), anni Cinquanta. Marya Knauer ha soltanto 8 anni quando viene svegliata dalla madre, che sta respirando in quel suo modo rabbioso che la spaventa sempre tanto. Sono le tre e venticinque del mattino, la donna le dice di sbrigarsi, deve vestirsi e preparare Davy, mentre lei penserà a Joey. Marya non capisce, ma fa quello che le è stato chiesto. Sente dei rumori in strada. Poi un vicino porta lei, la madre e i suoi fratellini in città. Ed è solo nell'atrio dell'ospedale che scopre il tragico motivo di tutto quel trambusto: quella notte Joe, suo padre, è morto. E' stato ucciso nel corso di una delle sue tante risse. La madre non ascolta le proteste delle infermiere e trascina Marya all'obitorio facendo di quel corpo inerme massacrato di botte l'ultimo ricordo che la bambina avrà del padre.

Prezioso

Per fortuna esistono Vinted e persone a cui non interessa conservare libri così belli, assurdamente fuori catalogo e di cui non esiste la versione digitale in italiano. La copia che ho comprato, svenduta per un paio di euro, appartiene alla prima e unica edizione pubblicata da e/o nel 1990 (il libro è stato scritto quattro anni prima). Con le sue pagine ingiallite e, quelle finali, macchiate nell'angolo in alto a destra è sicuramente l'usato più malconcio che mi sia mai capitato, ma ho amato il suo essere vissuto tanto quanto la storia che mi ha raccontato, al punto da perdonargli la fatica fatta per leggere quei caratteri piccoli e poco inchiostrati.

"Marya" è un romanzo di formazione, considerato uno dei più personali dell'autrice: Marya nasce e vive fino all'età del college nella zona nord della Erie County dov'è cresciuta anche la Oates; uno dei suoi nonni era morto in seguito a una rissa come succede al padre di Marya; sua madre era stata cresciuta dagli zii a cui era stata affidata, come Marya. Ancor più autobiografiche sono le descrizioni dell'ambiente accademico che diventerà il centro dell'esistenza di Marya per la prima parte della sua vita adulta.

Coincidono anche gli anni e si tratta di un'epoca in cui il destino delle donne era quello di sposarsi e procreare: è quello che le famiglie e la società si aspettavano da loro, spesso era quello che loro stesse volevano (o erano convinte di volere). Poi per fortuna c'erano le eccezioni.

L'appartenenza di Marya a una famiglia che vive ai margini della società dà modo alla Oates di mettere al centro delle vicende quei contrasti culturali e sociali che è tanto brava a descrivere e a far capire, portando Marya tredicenne a stupirsi per l'opinione che ha di loro il nuovo insegnante di inglese ("E' convinto che contiamo qualcosa. Ma non ci conosce?"), ma anche a riscattarsi superando per intelligenza e impegno la ricca e viziata Imogene, improbabile amica del college, più le tante figure maschili che si considerano superiori a lei perché, per quanto talentuosa possa essere, è soltanto una ragazza, prima, e una donna, poi.

Una vita, quella di Marya, con tanto dolore e tanta violenza. Una bambina, figlia preferita del padre, che per un breve periodo si trova in balia degli umori materni, non sapendo distinguere cosa vorrebbe e ignorando cosa sarebbe giusto aspettarsi da un genitore ("Temeva che la madre si voltasse di colpo verso di lei scoprendola mentre faceva qualcosa di sbagliato, ma al tempo stesso desiderava che la guardasse: non sopportava il fatto che gli adulti non le badassero, che la attraversassero con lo sguardo senza notarla.") per poi finire in una casa e in una famiglia dove non si sente bene accetta perché in effetti non lo è.

Vittima di abusi che portano lei a un periodo di puritanesimo e la Oates alle sue meravigliose provocazioni.

"Chi aveva creato il mondo? esordiva il semplice catechismo. Dio aveva creato il mondo, si rispondeva da solo il catechismo."

Procedendo si arriva fino ai 34 anni della protagonista e a una conclusione tronca inaspettata, se non si legge prima la sinossi che la annuncia: avendola letta soltanto dopo sono rimasta spiazzata dal finale e inizialmente delusa. Ma poi, riflettendoci, mi sono resa conto che non era così importante andare oltre nella vita della protagonista e ho amato anche il non detto.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Scarabeo