venerdì 6 giugno 2025

"Il bosco degli innocenti", Allison Gunn

 

Dahlmouth, Virginia, giorni nostri. Rachel e Finn Kennan non sono mai stati accettati dagli abitanti di quella piccola cittadina montana dove si sono trasferiti tre anni prima. Tutta colpa di Finn, giornalista e scrittore, che nel suo blog non perde occasione per sparare a zero sulla popolazione locale. E da bifolchi, quali effettivamente sono, non riescono a tollerare di avere come capo della polizia una donna, per giunta lesbica: poco importa che sia sposata, le vecchie foto sui social parlano chiaro, a Rachel piacciono le donne!
L'odio verso la coppia non si è mitigato neppure quando un anno prima il loro bambino di otto anni, Aidan, è stato trascinato via dal fiume. Un lutto che ha trasformato il loro legame in un matrimonio di facciata, nel disperato tentativo di non peggiorare il trauma delle due figlie rimaste. E se la piccola Lucy sembra aver ritrovato un po' della spensieratezza dei suoi sei anni, con Charlie - in piena fase adolescenziale - tutto è diventato una lotta.
Fino al giorno in cui torna a casa dopo aver trascorso il pomeriggio nel bosco con le sue amiche del cuore e Lucy guardandola capisce che quella cosa, quella Non-Charlie, non è più sua sorella.

"A haunting family saga and a disquieting horror debut, Nowhere draws from Appalachian folklore to caution us that true terror is what we bury in our own hearts."

Così viene descritto il romanzo nel sito dell'autrice: horror! Decisamente horror!! Non thriller come invece è stato assurdamente classificato da Amazon, IBS, eccetera...

Lo avrei comprato se il genere fosse stato corretto? Forse, perché non disdegno gli horror, ma di sicuro non mi è piaciuto ritrovarmi a leggere qualcosa di molto diverso da quello che mi aspettavo.

Opera prima, fresca di stampa, dell'americana Allison Gunn - ricercatrice, scrittrice e docente appassionata di folklore e occulto (altra cosa che ignoravo prima dell'acquisto) - che nelle note spiega come abbia sperimentato in prima persona molte delle dinamiche che ha riversato sulla sua protagonista: l'omosessualità inaccettabile per i pregiudizi religiosi in mezzo ai quali è cresciuta in quanto figlia di un pastore fondamentalista, la depressione, gli atteggiamenti autodistruttivi in cerca di una redenzione, il tentativo di rifugiarsi in un matrimonio canonico diventato inevitabilmente tossico...

Il risultato di tanti tormenti è un horror in piena regola, che leggendolo non mi ha fatto alzare neppure un peletto, ma la cui eventuale trasposizione cinematografica - ne sono sicura - mi farebbe fare più di un salto sulla sedia perché sfrutta tutte le situazioni che in video, con la complicità di suoni e rumori improvvisi, riescono sempre a spaventarmi: le cantilene dei bambini, l'oscurità del bosco, porte lasciate chiuse e ritrovate aperte, qualcuno che fissa qualcun altro attraverso il riflesso di uno specchio e via via tutti i cliché della fiction che mira a terrorizzare, compresa una scena rubata a "The Walking Dead" e un paio a "The Ring" (ma in versione ragazzina bionda).

Una storia che, pur mancando di originalità, riesce a trovare una propria dimensione.
Letteralmente ^^

Reading Challenge 2025, traccia annuale Province italiane