giovedì 11 aprile 2024

"Il cartomante di via Venti", Maria Masella

 

Genova, inizio autunno di un anno non precisato. Orlando Zagheri, romano, da tre anni residente a Genova, viene trovato morto nel suo appartamento con la gola malamente tagliata. L'uomo lavorava per un'emittente locale, CittàTV, dove vestendo i panni del Mago Zagor conduceva la sua rubrica fissa, "Il cartomante di via Venti", predicendo il futuro ai fessi telespettatori che chiamavano in trasmissione afflitti da pene d'amore o con problemi di salute o di denaro.
E' stata Valeria Signorelli - telefonista nella stessa televisione - a ritrovare il corpo dell'uomo con cui da circa un anno aveva una relazione saltuaria.
Dopo due giorni anche lei viene uccisa e dopo tre al commissario Mariani viene tolto il caso.
Indubbiamente non lo ha gestito con l'abituale professionalità, distratto dal nuovo tracollo del suo matrimonio con Francesca, ma per fortuna né la moglie né i suoi uomini più fidati credono alle voci che lo vedrebbero fra i sospettati. Inizia quindi un'investigazione privata finalizzata a trovare l'assassino, ma anche a capire chi nelle alte sfere vuole impedirgli di scoprire il colpevole.

Dopo aver finito "La segreta causa" mi sarebbe dispiaciuto separarmi dai personaggi della Masella, anche se Mariani non mi ispira particolari simpatie, meno che mai la moglie Francesca, che ormai finisce sempre per avere un (improbabile) ruolo attivo nelle indagini del marito. Ma questi gialli sono brevi e mi coinvolgono abbastanza da farmi pensare che non mi dispiacerebbe farli scorrere a mo' di maratona, cosa che di solito non amo fare neppure con le serie TV.

Sicuramente, come già detto, gioca un ruolo fondamentale l'ambientazione e la Masella mi fa sentire a casa, più di ogni altro autore genovese che leggo. Dai tanti riferimenti comincio a pensare che sia di Sampierdarena, come me. Questa volta c'è piazza Settembrini, tanto cara a mio nonno, con un piccolo cameo per i Fratelli Frilli (gli editori dell'autrice) che un tempo avevano una libreria in quella piazza, come ricorda Mariani.
E viene citata anche la scuola media in piazza del Monastero, cioè le Novaro, frequentata da me e da mia sorella (e da tre personaggi femminili del libro).

Curioso come sia in questo come nei libri precedenti diversi quotidiani, locali e nazionali, siano stati citati con l'inserimento di personaggi fra le loro fila, mentre CittàTV non esiste. Immagino che Telecittà, che si trova realmente all'indirizzo della fasulla CittàTV, non abbia dato il permesso alla citazione.

Assurda è la "lista di focaccia" comprata da Mariani! Se proprio non voleva usare il nostro slerfa (ma non vedo perché visto che nel libro trova spazio una gritta, nome genovese del granchio), avrebbe per lo meno potuto dire striscia!

L'editing questa volta non è stato accurato ("Ho tante strade aperte da percorrere, ma queste maledette ferie imposte mi impediscono di percorrerle. Riprendo l’auto posteggiata più di tre ore fa poco lontano dall’ufficio di Francesca e ripercorro la strada verso Levante.") e c'è una sfacciatissima (ed esagerata) pubblicità a Tonitto, ma la Masella si fa ampiamente perdonare con un pungente riferimento ai fatti del G8 ("A Genova, dal 2001, i giornalisti hanno un rapporto schizoide con la polizia: alternano periodi in cui siamo Barbablù, forse alcuni di noi lo sono, ad altri in cui siamo Biancaneve, nessuno di noi lo è.") e con un bellissimo "FORZA SAMP" che Mariani vede scritto su un muro di piazza Settembrini ♥

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