mercoledì 24 aprile 2024

"L'orizzonte della notte", Gianrico Carofiglio

 

Bari, 24 ottobre 2019. Elvira Castell, imprenditrice 44enne, rischia una condanna all'ergastolo per omicidio premeditato: il 12 aprile di quello stesso anno ha ucciso l'ex compagno della sorella gemella, morta suicida due settimane prima. Omicidio premeditato, come sostiene il PM Consoli, o legittima difesa, come invece sostiene l'avvocato difensore Guerrieri?
Mentre aspetta da solo in aula che la Corte rientri dopo il dibattimento in Camera di Consiglio, sarà proprio Guerrieri a ripercorrere i fatti che hanno portato lui e la sua assistita a quel momento.

A febbraio - a cinque anni di distanza dal 
precedente titolo della serie più famosa di Carofiglio - è finalmente uscita la settima puntata. Nelle vicende è trascorso un anno in più, dal 2013 (anno di ambientazione de "La misura del tempo") ritroviamo Guerrieri nel 2019: 57 anni, un concentrato di solitudine e malinconia che fanno di questo romanzo quello più introspettivo dell'autore, senza tralasciare l'amore per Bari e le accuse a quella parte del sistema che non sempre funziona come dovrebbe.

"A volte, anche i non colpevoli confessano, purché cessi la pressione insopportabile dell’interrogatorio. Non mi riferisco alla violenza fisica: capita anche quella, ma non è indispensabile per produrre false confessioni. Essere interrogati in un ufficio di polizia da donne e uomini che sono convinti della vostra responsabilità può essere insostenibile anche se non vi mettono un dito addosso, a meno che non siate dei criminali di professione abituati a questo genere di esperienze o degli psicopatici, che per definizione non sono capaci di provare emozioni. Molto più spesso di quanto si possa pensare, persone innocenti, magari fragili, arrivano ad attribuirsi reati gravissimi che non hanno mai commesso. Ci sono aneddoti a bizzeffe. Ho letto su una rivista che, dal 1976 a oggi, negli Stati Uniti si contano decine e decine di casi di rei confessi poi scagionati dal test del Dna. Il problema, dunque, è che le pressioni anche solo psicologiche sui sospettati o sui testimoni reticenti non sono solo illegali, generano anche risultati inattendibili, dunque sono pericolose per l’accertamento della verità."

La parte gialla - pur essendo completa seguendo le varie fasi del processo, dall'istruttoria alla sentenza - diventa quasi marginale perché intervallata con le sedute fatte da Guerrieri con il suo analista, incontri che danno ampio spazio a ricordi, riflessioni e altro. Ricco di divagazioni letterarie e filosofiche (anche psicologiche, queste forse un po' eccessive), penso possa deludere chi compra un giallo e si trova a leggere qualcosa che va ben oltre.
Io me lo sono pienamente goduto, amo Carofiglio, come parla, come scrive e come ragiona. Non mi annoia neppure quando scrive di pugilato.

Reading Challenge 2024, traccia annuale marzo, Festival di Sanremo: abbino il libro a "La notte" (2012)