mercoledì 17 aprile 2024

"Qualcuno ti guarda", Rachel Abbott

 

Manchester, 6 novembre di un anno non precisato. E' quasi notte quando Liv Hunt, giovane neomamma, chiama la polizia per denunciare la scomparsa del suo compagno: Dan l'ha chiamata dicendole che stava tornando a casa, ma non é mai arrivato né mai arriverà.
Autunno di sette anni dopo. Liv non usa più il diminutivo del suo nome né il cognome da nubile ed è come Olivia Brookes che chiama la polizia per denunciare la scomparsa del marito e dei tre figli: Robert e i bambini sono andati a mangiare la pizza, ma è già passata mezzanotte e non sono ancora tornati. Arrivano il giorno dopo, con Robert stupefatto per la denuncia perché a suo dire Olivia sapeva che sarebbero stati via per il week-end.
Giugno di due anni dopo. Questa volta è Robert a chiamare la polizia per denunciare la scomparsa della moglie e dei tre figli. E' tornato da un viaggio di lavoro e non li ha trovati a casa. Eppure non manca nulla: la borsa di Olivia è al solito posto con dentro chiavi, documenti e cellulare, la sua macchina è nel garage, i vestiti ci sono tutti. L'unica cosa che manca sono le fotografie, sono sparite dai muri, dalle mensole, dai cellulari e dai computer.
Il caso viene affidato all'ispettore capo Tom Douglas, che aveva già risposto alla chiamata di nove anni prima e che ricorda benissimo la disperazione di quella ragazza per la sparizione del suo compagno. Scoprire che si era poi sposata con un altro dopo appena sei mesi é la prima cosa che non gli torna dell'intera faccenda.

Rachell Abbott, pseudonimo dell'inglese Sheila Rodgers (1952), ha scritto una quindicina di thriller di cui solo quattro sono stati tradotti in italiano. Questo (titolo originale "Sleep Tight") è il terzo che ha scritto e il primo a essere stato tradotto.

Gli altri li ho già comprati, per cui li leggerò, anche se questo ha non poche criticità. Si apre con un prologo inquietante a cui viene data una spiegazione non troppo rilevante nel corso della lettura, ma se il suo scopo era quello di coinvolgere fin dalla prima pagina lo centra in pieno.
Ma è tutta la prima metà del libro a essere davvero bella, per poi perdersi in qualche personaggio caricaturale, in troppe ripetizioni e in tutta una serie di forzature (una veramente eccessiva, mancava poco che spuntassero i vampiri!) indispensabili per far quadrare una storia che avrebbe funzionato lo stesso se fosse stata meno contorta.

Manchester è solo un nome, il libro potrebbe essere ambientato ovunque, ma nella narrazione vengono coinvolte anche delle isole britanniche davvero belle. 

L'isolotto gallese di South Stack, con il suo bellissimo faro:


E la piccola isola di Alderney, sulla Manica, con il suo mare caraibico:

Reading Challenge 2024, traccia di aprile: libri che nel titolo hanno almeno una parola in comune (guarda, in comune con "Quando nessuno guarda")