sabato 5 aprile 2025

"Confessioni", Kanae Minato

 

Giappone, una cittadina di provincia non menzionata. E' il 13 febbraio di un anno non precisato quando il corpicino di Manami, 4 anni appena, viene ritrovato nella piscina della scuola dove la madre, Yūko Moriguchi, insegna scienze. Un mese e una settimana più tardi, al termine dell'ultimo giorno di scuola, la professoressa annuncia alla classe di aver dato le dimissioni. Ogni alunno della 1B collega la decisione alla tragedia che l'ha colpita, ma la donna annuncia di avere qualcosa da raccontare: "Manami non è morta accidentalmente, ma è stata uccisa da qualcuno di voi".

Giapponese

Nel 2007 l'autrice, nata nel 1973 nella prefettura di Hiroshima, vinse un premio con il racconto lungo intitolato "La sacerdotessa": quel racconto è poi diventato il primo capitolo di questo libro, pubblicato l'anno successivo e vincitore del premio Japan Booksellers' Award nel 2009. Esiste anche la trasposizione cinematografica con la candidatura all'Oscar come miglior film straniero del 2011.

Il  libro, 
che fatico a considerare un thriller, ha una trama intrigante e una struttura molto particolare: ogni capitolo ha una voce narrante diversa che racconta i fatti dal suo punto di vista, con rimandi al proprio passato (che in alcuni casi ha un peso determinante), confessando (titolo azzeccatissimo) qualcosa che nessuno sa.

Un meccanismo che sposa alla perfezione lo stile giapponese, con i fatti che vengono svelati e sbrogliati poco per volta, andando a incastrarsi gli uni agli altri attraverso una narrazione così lenta che mi ha portata non solo a impiegare tantissimo tempo per arrivare alla fine (e si tratta di appena 280 pagine), ma a un certo punto anche a mettere il libro in pausa per passare a qualcos'altro (Vlautin).

Le tematiche sono forti: il bullismo nelle scuole, il carico derivante dalle aspettative delle famiglie, il fenomeno del Hikikomori e altro, il tutto intriso del rigore e della disciplina giapponesi, caratteristiche molto lontane da noi, nel bene e nel male, e probabilmente è stato proprio questo a rendermi pesante la lettura. Non negativa, ma bisognosa di una assimilazione graduale a cui non sono abituata e mi preoccupa un po' aver già comprato il solo altro titolo dell'autrice tradotto in italiano, "Veleno", ma trattandosi di una raccolta di racconti sarò in grado di gestirla meglio quando arriverà il suo momento.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Scarabeo

giovedì 3 aprile 2025

"Il teatro di Sabbath", Philip Roth

 

New England, fine novembre 1993. Drenka Balich ha 52 anni, Morris (Mickey) Sabbath ne ha 64 e da tredici anni sono amanti, infedeli non solo ai rispettivi coniugi, ma anche a loro stessi. Lei è una croata alta e prosperosa. Lui è tarchiato, ha le dita deformate dall'artrosi e arriva a stento al metro e sessanta. E' la lussuria il nodo che li unisce.

"Giura che non scoperai più le altre o fra noi è finita"

E' questa la promessa che Drenka vuole sentirsi fare da Mickey, consapevole di chiedere l'impossibile e forse anche del fatto che la loro storia è comunque destinata a finire perché il cancro la sta uccidendo.

Esplicito

Il cazzo viene citato più di novanta volte, la figa più di quaranta, le tette più di trenta, l'atto di scopare più di venti. Non ci sono atti d'amore, ma rapporti e giochi sessuali che si spingono al di là (anche parecchio) di quello che la maggior parte delle persone fa o sogna di fare. E' un libro che decisamente mal si adatta agli animi candidi.

Ma è un libro bellissimo, non il mio preferito di Roth, ma sempre profondo, commovente, riflessivo e irriverente.

"La più mostruosa caratteristica di Dio, amiche mie, è il totalitarismo. Questo Dio vendicativo e rabbioso, questo bastardo fissato con le punizioni!"

Scritto nel 1995, conta 467 pagine divise in due parti prive di capitoli che alternano la prima persona del protagonista a quella di un narratore esterno.

"Non c’è niente che mantenga ciò che promette"

Mickey Sabbath, nato in New Jersey nel 1929, nel presente è un personaggio capace di innescare solo sentimenti negativi (ma io l'ho trovato anche simpatico) a causa della sua discutibile moralità che lo porta a non avere riguardi per nessuno fra cui le mogli, gli amici, le mogli e le figlie degli amici.

"L’estrema perversione per un libertino è essere fedele"

Il sesso, che ha scoperto grazie alle prostitute del Sud America, dove era arrivato dopo essersi imbarcato su un mercantile a diciassette anni, è da allora il perno della sua esistenza.
E sono i suoi ricordi del passato, sempre più presenti e incalzanti nel corso della sua vita - e del libro - a svelare l'interiorità di quest'uomo, fatta di una solitudine e di una sofferenza originate dal dramma familiare che colpì i Sabbath nel dicembre 1944, quando i giapponesi e il Pacifico si presero Morty, il fratello maggiore.

E il sesso smette di essere così tanto rilevante.

Reading Challenge 2025, traccia annuale Province italiane

martedì 1 aprile 2025

Reading Challenge: tracce di aprile

    


Tracce generiche:
  • libri di generi non letti a marzo
  • libri che abbiano nel titolo un'attività commerciale

Traccia cascata di lettere:
  • Vetro

Traccia rebus


Traccia dadi: 8 - 30 - 179



I miei punti di aprile: