venerdì 29 agosto 2025

"La terza inquilina", C.L. Pattison

 

Londra, un anno recente non precisato. Da dodici anni Megan e Chloe sono legate da una profonda amicizia che ha resistito alla distanza geografica e al loro modo d'essere, scaltra e determinata la prima, influenzabile e svagata la seconda. Differenze caratteriali che hanno sempre saputo gestire e che sicuramente non creeranno problemi nella loro convivenza. Perché adesso che Megan si è trasferita a Londra possono andare a vivere insieme. Dopo sei settimane di ricerche infruttuose è Megan a scovare il posto perfetto, una deliziosa villetta in stile vittoriano, non molto centrale, ma con un fascino irresistibile. Purtroppo anche con un affitto troppo alto per loro. Soltanto seguendo il consiglio del proprietario di trasformare lo studio in camera da letto per dividere i costi con un'altra persona possono prendere possesso della casa di cui si sono innamorate. E la scelta della terza inquilina cade su Samantha, una giornalista di moda free lance loro coetanea che conquista subito Chloe e che è abbastanza convincente da spingere Megan a mettere da parte le sue titubanze.
E così inizia la convivenza.

Cattivi si nasce o si diventa?

Esordio letterario (del 2019) della Pattison che per vent'anni ha lavorato come giornalista di spettacolo per poi diventare agente di polizia nel Hampshire. Degli altri tre thriller pubblicati successivamente solo il terzo ("La fiorista") è già stato tradotto in italiano.

Era uno dei titoli che da più tempo giacevano nel mio Kindle e ora mi dispiace averlo ignorato per ben cinque anni perché è stato davvero una bella lettura.

Un thriller con tre voci narranti che si alternano nei quarantotto capitoli ambientati principalmente nel presente. Ma sono quelli in cui chi parla racconta la sua infanzia a essere i più inquietanti e coinvolgenti. Un finale che può sorprendere o meno, con così pochi personaggi anche le combinazioni si riducono e se si ha l'abitudine di ragionare sui meccanismi è facile intuire la verità prima che venga svelata nell'ultimo capitolo. Ed è una di quelle verità che porta a ripensare a tutto quello che si è letto con la nuova consapevolezza di quello che adesso si sa e che prima si ignorava.
Come ne "Il sesto senso", film che per me è un capolavoro. Il libro no, ma mi è piaciuto allo stesso modo.

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