E' la prima volta che leggo un libro scritto da una blogger, senza per altro aver mai seguito il blog in questione!
Questa Jennifer L. Scott, californiana, fornisce consigli su come migliorare la propria vita di donna (e madre, e moglie, ecc...) basandosi sull'esperienza fatta a Parigi, dove ha trascorso sei mesi dopo gli studi, ospite di quella che lei chiama "la famiglia Chic".
Se si è fra i (tantissimi!!) italiani che non sopportano i francesi, ecco che questo libro può solo irritare fornendo infinite conferme su quanto siano snob al di là delle Alpi!
Invece a me i francesi piacciono, e non poco. E riconosco alle donne francesi quella allure di cui si vantano, che non tutte sicuramente hanno, ma che - se la hanno - è netta e unica, per cui questo libro non mi ha irritata, tranne la stessa autrice, che in molti punti mi ha ricordato la super perfettina Bree delle Casalinghe disperate (che oltre tutto era la mia preferita, magari anche solo andando per esclusione...).
E riconosco anche la futilità degli argomenti trattati: bellezza e stile, vivere con classe, ecc, ecc...
Possono anche essere fonte di nervosismo perchè quando si hanno problemi di salute, economici, coniugali e via dicendo, penso sia normale non avere nè voglia nè tempo nè altro per seguire le mostre al museo o per dare cene a tema poetico!
Diciamo anche che non si può essere interessati a tutto nè tanto meno essere interessarsi a qualcosa solo perchè fa chic.
Jennifer consiglia di ascoltare Chopin per evolversi nell'arte della musica... ma che si tenga Chopin che io mi tengo Fossati e De Andrè, senza il minimo dubbio!!
Comunque sia, quando e dove si può, credo sia bello e utile cercare di migliorare le nostre vite partendo dalle piccole cose (e soprattutto seguendo ciò che ci piace, anche se non è di classe...).
Ad esempio penso alla mia passione per le cose beauty: quante volte il profumo di un bagnoschiuma e la coccola di una crema corpo mi hanno dato respiro alla fine di una giornata storta? I problemi, se tali, sono rimasti, ma spesso il malumore se n'è andato giù dallo scarico della doccia con la schiuma!
O ancora: tornare a casa e concedersi un aperitivo casalingo in dolce compagnia... cercare il mangiarsano... pensare a cosa manca davvero nel nostro armadio e andare alla ricerca esclusivamente di quello...
Tutte cose futili, lo so, ma che a loro modo possono essere un bel valore aggiunto.
Allargherei il concetto anche alla capacità di vivere con lentezza, ma di questo nel libro non si parla, è una cosa che apprezzo io, moltissimo!
Certo, non tutto è possibile e/o non lo è sempre, però - secondo me - è importante (per noi stesse) cercare di migliorare le nostre vite con quel poco, o quel tanto, che ci possiamo permettere in termini di denaro, di tempo, ecc...
Pensando "beata lei che può" (Jennifer, non io!) ci freghiamo da sole e basta...
Il consiglio migliore del libro (tanto per farvi capire il livello, anche se mi è chiaramente piaciuto): un bicchierino di porto come aperitivo!
E io aggiungo: non il Sandeman! Almeno il Rozen, meglio ancora se il Taylor!
Uno dei piccoli piaceri della mia nuova vita (scoperto ben prima di leggere questo romanzo)...