lunedì 29 gennaio 2018

"Il metodo 15/33", Shannon Kirk


Una brutta delusione! In parte causata dall'attesa, perchè avrei voluto leggere questo thriller già l'anno scorso, ma prima non sono riuscita a farlo rientrare nella mia Reading Challenge e poi, una volta completata, c'erano altri titoli che mi interessavano di più.
Così quest'anno l'ho recuperato appena possibile ed è stato parecchio insoddisfacente.

Stati Uniti. Una ragazzina di 16 anni è al settimo mese di gravidanza quando viene rapita.

A me aveva attratto molto questa parte della sinossi: "Gli agenti dell'FBI Roger Liu e la sua compagna Lola devono fare in fretta, ma per salvare chi? La vittima o l'aggressore? La linea che li separa, infatti, si assottiglia sempre di più." 

Perchè la ragazzina, com'è scritto nella stessa sinossi e come si palesa già dalla prima pagina, è una sociopatica priva di emozioni, con una preparazione scientifica stupefacente e un allenamento fisico degno di un marine. Doti grazie alle quali comincia fin da subito a pianificare i suoi piani di fuga e vendetta.

Il libro alterna i capitoli dove è la ragazza a raccontare la storia con quelli in cui il narratore è l'agente Liu.
Lei una Wonder Woman resa odiosa dalla smisurata presunzione della sua superiorità su tutto e tutti, lui reso un filo meno borioso solo grazie al non poter competere con la spocchiosità di lei...

Un'idea originale, secondo me sviluppata davvero male: tralasciando l'antipatia di entrambi e una coincidenza assurda, definita tale dalla stessa voce narrante (l'agente dell'FBI), e sostituibile in diversi modi ben più credibili, la storia mi ha preso fino al 60%, mi ha tenuto incollata, avevo voglia di andare avanti, quello che deve fare un buon thriller.
Ma da un certo punto gli sviluppi la hanno fatta diventare unicamente un elogio alle doti sbalorditive della ragazzina, facendomi sbuffare a più riprese fino al lungo, incensante ed evitabile ultimo capitolo!

Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro narrato da almeno due punti di vista diversi" (numero 35 degli indizi facili).


lunedì 22 gennaio 2018

"La donna dal taccuino rosso", Antoine Laurain


Delizioso romanzetto (il diminutivo si riferisce alle sue 164 pagine e a nient'altro) ambientato a Parigi, non solo ai giorni nostri, ma anche in queste stesse settimane di gennaio, cosa che non sapevo prima di iniziare a leggerlo.

Laure viene aggredita sul portone di casa mentre sta per rientrare dopo aver trascorso la serata con amici. Il ladro vuole la sua borsetta, lei cerca di trattenerla, lui la spinge con violenza e lei sbatte la testa. Sembra il malessere di un attimo, ma la mattina viene ritrovata in stato comatoso, proprio nel momento in cui Laurent, libraio nello stesso arrondissement, scorge una borsetta dove non dovrebbe trovarsi per la sua bellezza, cioè accanto alla spazzatura. 
La prende e prova anche a consegnarla alla polizia, ma la lunga trafila, la fretta e la curiosità lo spingono a decidere di cercare da solo la proprietaria, palesemente vittima di uno scippo, per resitituirgliela. 

Così, mentre lo seguiamo nel suo improvvisarsi detective, conosciamo lui e la sua storia, ma conosciamo anche Laure attraverso gli oggetti contenuti nella sua borsa, in particolare grazie alle sue annotazioni sul taccuino rosso...

E' un libro molto diverso dai generi a cui sono abituata e, forse solo per questo, l'ho trovato tanto originale. Scritto bene, senza essere un capolavoro, con i dialoghi raccontati e non virgolettati. Un libro breve, come dicevo, che ci ho messo tanto a leggere perchè è andato a coincidere con una settimana particolarmente piena, ma da cui era davvero piacevole tornare appena ne avevo il tempo.

Una lettura rasserenante e molto francese, dovrei cercarne altri di libri così!
 
Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro ambientato ai giorni d'oggi" (numero 43 degli indizi facili).

lunedì 15 gennaio 2018

"Ho sognato la cioccolata per anni", Trudi Birger


La Reading Challenge di Ilenia, oltre ai 50 + 50 indizi facili e difficili, prevede anche un indizio extra al mese. Quello di gennaio è "il giorno della memoria" e mi ha dato modo di leggere questa autobiografia che avevo adocchiato lo scorso anno alla Mondadori di Novi Ligure.

Trudi nasce nel 1927 a Francoforte da un'agiata famiglia ebrea che nel 33, con l'avvento del nazismo, scappa a Memel, l'attuale lituana Klaipéda, città natale dei genitori. Da lì, nel 41, la famiglia viene deportata nel ghetto di Kovno, da cui ben pochi elementi si salveranno per venire rinchiusi nel 44 nel campo di concentramento di Stutthof.

Ghetto, campo di lavoro, campo di concentramento: questa ragazzina ha vissuto tutta la trafila dell'Olocausto e questa è la sua storia, scritta in modo semplice, ma diretto, ed è raggelante. 
Leggerla mi ha provocato degli incubi,  come sempre mi succede quando mi ritrovo immersa in quell'orrore con cui anche la mia famiglia ha dovuto fare i conti. 

Trudi scrive: "Questi ricordi sono così intensi e oppressivi che a volte mi chiedo, a che serve parlarne? Chi non li ha vissuti può riuscire a capire?"

Capire credo di no, anche cose infinitamente più piccole se vissute da altri possiamo solo sforzarci di immaginarle.
Ma non bisognerebbe mai smettere di parlarne visto quello che succede nel mondo.

Proprio oggi, proprio nella nostra Italia, abbiamo il leghista Fontana che parla di razza bianca: rendiamocene conto!

Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "la giornata della memoria" (indizio speciale di gennaio).