mercoledì 27 settembre 2023

"Amsterdam", Ian McEwan

 

Londra, febbraio di un anno non precisato alla fine del secolo scorso. Una donna è morta, stroncata da una malattia degenerativa che l'ha resa incapace di intendere e di volere.

"Non avrebbe voluto finire così"

Questo è il pensiero che attraversa la mente di chi ha sfidato gli undici gradi sotto allo zero di quella gelida mattinata londinese per porgere l'ultimo saluto a Molly Lane. Attorno alla bara, oltre al marito George, si contanto almeno tre ex amanti: Clive Linley, compositore; Vernon Halliday, direttore di "Judge"; John Julian Garmony, ministro degli Esteri e possibile futuro Primo Ministro.
Due dei tre sono legati da una profonda amicizia decennale, il terzo è il nemico: chi fra loro si fronteggerà ad Amsterdam? E chi sarà il vincitore? Ma ci sarà un vincitore?

Il settimo romanzo scritto da McEwan, per me il sesto che leggo: pubblicato nel 1998, gli valse la vittoria (non condivisa da molti)
 del Man Booker Prize di quell'anno. A distanza di un quarto di secolo e con l'aggiunta di dieci altri titoli successivi, viene ancora considerato come il suo lavoro meno riuscito: per potermi dire d'accordo o meno devo aspettare di leggere tutto quello che ha scritto, ma nel frattempo mi sento di dire che se questo libro è in fondo alla classifica allora McEwan merita di essere considerato il grande scrittore che è.

Perché scrive magnificamente ed è un vero piacere leggerlo, a prescindere da quello che racconta: così, se leggere "Amsterdam" mi è indubbiamente piaciuto, non posso dire che mi sia piaciuto quello che ho letto, per lo meno non tutto.

Un controsenso? No.

Ho amato il modo in cui ha costruito la storia, riuscendo in 181 pagine a raccontare tantissime cose; il modo in cui ha delineato la psicologia dei personaggi; il modo in cui, con pochi cenni, è riuscito a dare l'idea del contesto sociale; naturalmente lo stile, conciso, lineare, diretto; l'incipit con il funerale dell'unico personaggio femminile (in teoria ce n'è un altro, che muove un ingranaggio fondamentale nella storia, ma su di lei mi sarebbe piaciuto leggere un libro a parte: quali sono i reali pensieri della moglie del politico?).

E poi c'è il finale, tragicomico e per questo apprezzabile, perché inaspettato. Ma che non mi sento di condividere perché il tema portante del romanzo, l'eutanasia, non merita una conclusione grottesca come quella partorita da McEwan.

Reading Challenge 2023, traccia annuale di luglio: geografia

domenica 24 settembre 2023

"Nascondi il tuo segreto", Julie Corbin

 

Vicinanze di Saint Andrews (Scozia Orientale), giugno 2008. Grace ha 40 anni e una vita all'apparenza perfetta: un matrimonio solido, due figlie gemelle problematiche come tutti gli adolescenti, ma adorabili, un cane fedele e affettuoso, una bella casa, un lavoro creativo e un grandissimo amico, Euan, a cui è legata fin dall'infanzia. Ma Grace da ventiquattro anni vive con lo schiacciante rimorso di aver provocato la morte di una bambina.
Solo due persone conoscono il suo segreto: Euan e Orla, l'amica del cuore della sua adolescenza.
La sera del 15 giugno 1994 era stata Orla a convincerla a non dire alla polizia cosa fosse successo, ma adesso che è tornata a vivere in Scozia pretende che Grace racconti la verità al marito, altrimenti lo farà lei.
E Grace sa che il suo matrimonio non sopravvivrà a tutti quegli anni di bugie. Perché Paul non è un uomo qualunque...

Julie Corbin è un'a
utrice scozzese con cui condivido le quattro lettere iniziali del cognome e che ha all'attivo otto thriller, ma questo è il solo ad essere stato tradotto in italiano ed essendo passati più di dieci anni dubito che verrà ripresa in considerazione.
Non ne farò un dramma.

Probabilmente se lo avessi letto quando è stato pubblicato, nel 2012, sarei stata più vicina alle ottime recensioni che il libro ha raccolto sia su Amazon che su IBS: all'epoca i thriller psicologici erano ancora una novità, ma gli oltre dieci anni di letture simili - con personaggi esteriormente invidiabili che, però, nascondono eventi passati più o meno tragici - tolgono a questo romanzo la sensazione di star leggendo qualcosa di diverso.

Anche la Corbin (oltre ad attentare al palato di noi italiani con un'atroce ricetta di spaghetti al ragù fatti con olive e mozzarella, ad abbassare il livello della narrazione con frasi stucchevoli come "Lui odora di vento e di mare, ma soprattutto di se stesso" e a fare della sua protagonista un pessimo personaggio a causa della facilità con cui si autoassolve) sembra essersi impegnata per rovinare l'effetto sorpresa: il segreto del titolo viene svelato fin dal principio, così come si scopre in fretta cosa rende particolare Paul, il marito di Grace.
Da lì in poi le parti più interessanti sono quelle alla fine di ogni capitolo, dove di volta in volta viene rivelato qualcosa di quanto accaduto in passato, mentre quelle iniziali - ben più corpose e che raccontano il presente - diventano presto ripetitive fino al colpo di scena finale, che sarebbe notevole se solo non fosse intuibile con largo anticipo.

Reading Challenge 2023, traccia stagionale, estate: un libro nella cui sinossi ci sia la parola "costa"

venerdì 22 settembre 2023

"Il trattamento del silenzio", Gian Andrea Cerone

 

Corneliano Bertario (Milano), novembre 2020. E' una mattinata grigia e piovosa quando Mariano Raboni arriva a villa Bessa Terzaghi, dove lavora come custode da ventitré anni. Un vetro infranto gli fa capire che è meglio entrare con circospezione, ma quando arriva alla biblioteca scopre che non si è trattato di un semplice furto: Niccolò Bessa Terzaghi giace inchiodato agli scaffali della libreria, con il volto che sembra essere stato masticato e con un cratere al centro del petto.
Un "bubbone": è così che il commissario Mandelli chiama quei casi che fin dall'inizio fanno intuire il carico di lavoro che comporteranno. Carico che questa volta finirà sulle spalle dell'ispettor Casalegno perché Mandelli si è preso sei mesi di congedo per tornare all'università a studiare la sua amata storia.

Sei mesi fa avevo letto il primo romanzo di Cerone ("Le notti senza sonno"), autore savonese, ma milanesissimo d'adozione. E grosso modo è trascorso lo stesso intervallo di tempo anche nella finzione, fra il caso Panizza del libro precedente - che si sviluppava nell'arco di otto giorni del febbraio 2020 -  e i fatti di sangue raccontati in questo, che abbracciano una settimana scarsa del novembre dello stesso anno.

E' stato un piacere ritrovare il commissario Mario Mandelli (che ovviamente si stancherà presto del nuovo ruolo di studente fuori corso di una trentina d'anni buoni) e gli altri elementi della squadra, ma soprattutto la scrittura incalzante di Cerone: un altro tomo (592 pagine) scorrevole, coinvolgente e che dispiace mettere da parte quando la vita chiama per altre incombenze (raramente piacevoli come leggere).

Anche questo secondo giallo è caratterizzato dall'esagerazione: tre storie criminali di diversa natura si intrecciano, se realmente o solo in apparenza lo si scopre leggendo e Cerone è bravissimo a creare i collegamenti necessari non ricorrendo a odiose coincidenze, ma costruendo situazioni credibili. Però, a libro finito e con una visione chiara dei vari sviluppi e delle loro conseguenze, mi sono trovata a pensare che avrei preferito leggere tre romanzi diversi, ognuno con la sua vicenda gialla, anziché questo concentrato saturo di eventi.

Ma evidentemente i mappazzoni letterari piacciono all'autore e hanno il pregio di creare uno stile riconoscibile e a suo modo originale.

Reading Challenge 2023, traccia annuale di luglio: italiano

domenica 17 settembre 2023

"Romanzo di un naufragio. Costa Concordia: una storia vera", Pablo Trincia


Venerdì 13 gennaio 2012, mar Tirreno, 42° 21’ 55” latitudine nord, 10° 55’ 48” longitudine est, ore 21:45:07.
La Costa Concordia, come ogni venerdì sera, transita davanti all'isola del Giglio durante il suo viaggio verso il porto di Savona. Sarà l'ultima volta. Per compiere un inchino l'enorme nave viene fatta avvicinare troppo alla costa, talmente tanto da urtare il più piccolo degli scogli de Le Scole, a sud dell'isola. L'impatto provoca uno squarcio di 36 metri nello scafo e 32 vittime.

Dieci anni dopo Pablo Trincia, giornalista e autore televisivo, lancia il podcast dove racconta il naufragio e i fatti successivi. Dal podcast viene poi tratto questo libro. Curioso come io, che non ho mai ascoltato un podcast (non per disinteresse: li evito proprio perché temo di appassionarmici senza avere del tempo da dedicarvi), mi sia ritrovata a leggere contemporaneamente due libri (questo ed "Enigmi e misteri della storia") nati da podcast.

Con Polidoro avevo avvertito parecchio la sensazione di leggere un libro che in realtà non era un libro, ma una trascrizione - come quando molti anni fa ho letto il (pessimo) libro tratto dal (meraviglioso) film "Braveheart. Cuore impavido" - mentre "Romanzo di un naufragio" ha una scorrevolezza decisamente migliore.

La storia che racconta è tristemente nota.

Trincia, oltre a dare voce ad alcuni passeggeri, passa in rassegna i fatti di quel giorno basandosi sulle testimonianze, ma soprattutto sui dialoghi registrati dal Vdr, la "scatola nera" della nave, e su quanto emerso al processo.
Processo che nel 2017 condannò il comandante della nave a 16 anni e un mese di reclusione per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio e abbandono della nave (gli altri imputati hanno accettato il patteggiamento spuntando così pene minori).

In questo video di Rai2 due avvocati dell'ex comandante cercano di sminuire le responsabilità del loro assistito dicendo che non fu il solo a sbagliare, ad esempio vi furono due errori di comprensione da parte del timoniere indonesiano, mai portato a processo perché rientrò subito al suo Paese rendendosi irrintracciabile.
Ok.
Ma Francesco Schettino è un personaggio indifendibile.

Tralasciando la celebre telefonata fra lui e il capitano De Falco, dal libro di Trincia emerge (dalle registrazioni a bordo) come alla prima occasione, pochi minuti dopo l'impatto, Schettino facesse già il primo tentativo di scaricare la colpa su qualcun altro; come venticinque minuti dopo l'impatto, informato che sei generatori erano fuori uso e che i locali inferiori erano allagati, continuasse a non impartire gli ordini necessari per la sicurezza delle persone a bordo; come non contattò gli organi preposti per dare l'allarme; come mentì alla Capitaneria del Porto di Livorno dichiarando che si trattava di un black-out e ammettendo solo cinquanta minuti dopo la presenza di una falla, arrivando all'ordine di abbandonare la nave dopo più di un'ora dall'impatto.
Decisioni tutte sbagliate che rallentarono di molto le operazioni di soccorso.

Lo stesso Schettino quattro giorni dopo il naufragio aveva ammesso delle responsabilità, poi ritrattate al processo e nel suo libro dove accusa gli altri ufficiali e l'equipaggio, riconoscendosi il merito di aver salvato migliaia di vite con la manovra finale per spingere la nave verso la costa, quando in realtà il merito andava al vento di grecale.

Trincia ha fatto un ottimo lavoro, rendendo onore a chi si è distinto per coraggio salvando vite umane, nel caso di Giuseppe Girolamo, uno dei musicisti della nave, arrivando a sacrificare la propria.

Però ha esagerato citando il Titanic ben trentacinque volte, tracciando spesso similitudini che oggettivamente non ci sono.
Il disastro della Concordia non ha bisogno del Titanic per fare più sensazione.

Reading Challenge 2023, traccia stagionale, estate: un libro nella cui sinossi ci sia la parola "crociera"


mercoledì 13 settembre 2023

"Enigmi e misteri della storia", Massimo Polidoro

 

Atlantide e le piramidi, i mondi sotterranei e l'Arca dell'Alleanza, Re Artù e il pifferaio magico, il paranormale e le profezie, gli zombie e le sirene: sono solo alcuni dei tanti temi trattati nel libro.

Giornalista, scrittore, divulgatore scientifico, nonché segretario nazionale del CICAP, di cui è cofondatore (racconta di come, grazie a Piero Angela e a una borsa di studio, andò negli Stati Uniti come apprendista di James Randi - il più famoso investigatore di misteri al mondo - esperienza che al suo ritorno in Italia portò alla fondazione del Cicap), Massimo Polidoro ha pubblicato una gran quantità di titoli, in prevalenza saggi (come questo, risalente al 2013 e tratto dal podcast omonimo), ma anche romanzi per ragazzi, di inchiesta, di narrativa e un unico romanzo storico.

In un recente passato mi è capitato di vedere qualche suo video su YouTube, mentre questo è il primo libro che leggo ed è stato piuttosto deludente.
Il titolo giusto avrebbe dovuto essere "Brevi cenni sugli enigmi e i misteri della storia" perché toccando tanti argomenti viene dedicato poco spazio a ciascuno, spesso solo accenni, ad esempio l'intervento sull'Area 51 è poco più che didascalico.

Va anche detto che l'argomento non mi è congeniale, non subisco il fascino né degli enigmi né dei misteri e, fra chi crede a tutto e chi crede solo alle spiegazioni scientifiche e razionali, appartengo decisamente e fieramente alla seconda categoria.

Qui viene spiegato come episodi misteriosi (ad esempio la serie di incendi domestici verificatisi nel 2004 a Canneto, in provincia di Messina) si sono immancabilmente dimostrati il frutto di sabotaggi o azioni dolose.
Ma viene evidenziato anche come chi non vuole arrendersi all'evidenza vede "nella spiegazione di un mistero solamente i tentativi di insabbiamento da parte di fantomatici “uomini in nero” che tutto vorrebbero nascondere. Chissà poi perché."

Se la credulità nei secoli passati era giustificata dalla mancanza di conoscenza e oggi nessuno crede più all'esistenza degli gnomi o delle sirene, il mistero più grande (che il libro non spiega, immagino per educazione) è come nel 2023 possano ancora esistere dei creazionisti, quelli che credono nell'astrologia (secondo un'indagine dell'Eurisko ben il 37% degli italiani), nel malocchio (il 32%) e nello spiritismo (il 31%), le persone convinte che uomini e dinosauri possano aver convissuto, i terrapiattisti e quelli sicuri che la Terra sia cava.

"Ancora oggi, alcuni sono convinti che gli UFO si nascondano non nello spazio profondo bensì nella cavità della Terra."

Insomma, Polidoro più che intrigarmi ha messo a dura prova la mia fiducia nel genere umano e davvero non ce n'era bisogno.

Reading Challenge 2023, traccia annuale di giugno: un libro in cui è presente un enigma, un puzzle o un labirinto



sabato 9 settembre 2023

"L'ultimo traghetto", Domingo Villar

 

Vigo (Galizia), martedì 19 novembre 2018. Mónica Andrade è scomparsa. Domenica non si è presentata al ristorante dove aveva appuntamento con il padre. Mónica è una persona distratta e ha un rapporto difficile con il genitore, potrebbe benissimo aver dimenticato il pranzo che avevano concordato, forse è partita per una vacanza senza avvisare nessuno e spegnendo il cellulare per non essere disturbata...
Dopotutto Mónica ha 35 anni ed è libera di fare tutto quello che vuole, cosa che non si può dire dell'ispettore Leo Caldas, che si trova investito dall'onere della ricerca direttamente dal commissario Soto che ha un debito di riconoscenza nei confronti del dottor Andrade, il padre di Mónica, il famoso cardiochirurgo che anni prima aveva salvato la vita della signora Soto.

A luglio avevo letto "Occhi di acqua" e ad agosto "La spiaggia degli annegati": con "L'ultimo traghetto" ho terminato i soli tre romanzi scritti da  Domingo Villar, autore galiziano venuto a mancare lo scorso anno. Morire a cinquantun anni è troppo presto per chiunque, ma in questo caso al dispiacere umano si somma quello di lettrice: Villar non scriveva capolavori, ma i suoi tre gialli sono molto, molto godibili e sarebbe stato bello se avesse avuto il tempo per scriverne ancora tanti altri.

Di tempo per pubblicare questo se ne era preso parecchio: uscito nel 2019, cioè nove anni dopo il precedente, con le sue 640 pagine è nettamente il più lungo dei tre ed è anche il migliore.
Dopo un'inizio di indagine mal digerita, l'ispettore Caldas si renderà conto che non si tratta di un allontanamento volontario, cominciando così a investigare sul serio. Seguirà svariate piste, tutte all'apparenza convincenti, tutte ben costruite, tutte così coinvolgenti da non far pesare affatto la lunghezza del libro (ricordo che io in generale non amo i tomi). Solo alla fine ci si renderà conto degli indizi ben nascosti fra le righe.

Un ottimo giallo, che consiglio e non solo per rendere onore allo scrittore.
Meglio leggere i tre libri seguendo l'ordine cronologico per non perdere la trama orizzontale che riguarda il privato dell'ispettore. Purtroppo con Villar è morto anche lui, privandoci così anche di un gran bel personaggio.

Reading Challenge 2023, traccia annuale di giugno: un libro con dell'acqua in copertina

giovedì 7 settembre 2023

"La cameriera", Nita Prose

 

Stati Uniti, luogo e anno non specificati. Molly non ha mai conosciuto i suoi genitori. La madre se n'è andata quando era ancora in fasce e lei è cresciuta con nonna Flora. Adesso Molly ha 25 anni e da nove mesi il cancro si è portato via quel suo unico legame familiare, lasciandola completamente sola.
Per non crollare si affida alle linee guida che la nonna le ha inculcato per aiutarla a rendere più gestibili le sue giornate. Perché Molly da sola non è in grado di interpretare correttamente quello che la gente fa e dice, non riconosce i sottintesi, non riesce a capire se un sorriso è sincero o derisorio. Per lei tutto è netto, non ci sono sfumature ed è anche per questo suo modo di interpretare tutto alla lettera che è così brava nel suo lavoro di cameriera al piano del lussuoso Regency Grand Hotel: ordine e pulizia sono la sua ragione di vita, la divisa le dà un ruolo nel mondo che altrimenti non avrebbe.
Finché un lunedì neppure il suo fornitissimo carrello per le pulizie può fare qualcosa per riportare in vita il signor Brown, che lei stessa trova morto nella suite 401.

A novembre è prevista l'uscita in Canada e negli Stati Uniti di "The mistery guest", il secondo romanzo di Nita Prose, autrice canadese classe 1972, che l'anno scorso ha avuto un successo clamoroso con questa opera prima, successo che avrei maggiormente capito se non fosse stato preceduto dal boom di vendite di un altro romanzo, anch'esso di esordio, con una protagonista che Molly ricorda un po' troppo , cosa che fa perdere originalità a "La cameriera".

Mi riferisco a "Eleanor Oliphant sta benissimo": se anche le vicende raccontate nei due romanzi, così come i trascorsi delle due protagoniste, sono differenti, il loro modo di essere dà al libro della Prose la sensazione di un già letto.
Molly non ha il cinismo "Sheldoniano" di Eleanor, ma ha lo stesso modo di ragionare che la rende rigorosa e inflessibile, con in più un buonismo assoluto che inevitabilmente le si ritorce contro quando non riesce a riconoscere il male che muove certe persone. Una facile vittima a cui è impossibile non affezionarsi.

Ma la Prose non è riuscita a costruire attorno alla sua protagonista una storia concreta e profonda come, invece, aveva fatto la Honeyman con la sua.

Il problema principale de "La cameriera" è il presentarsi come giallo, cosa che è (bè, diciamo più un gialletto) fino al 70%: fin lì abbiamo un delitto del quale Molly viene accusata. Ma quando la storia dovrebbe sfociare in una seria indagine di polizia, il focus resta su di lei portando a uno sviluppo caricaturale e a un finale forzato che sorprende solo per il poco senso che ha, lasciando per altro senza spiegazione alcuni spunti che l'autrice aveva disseminato nel corso delle sue 448 pagine.

In definitiva una delusione per chi (come me) era convinta di aver comprato un giallo.
Forse una piacevole sorpresa per gli amianti dei libri self help.

Reading Challenge 2023, traccia stagionale, estate: un libro nella cui sinossi ci sia la parola "hotel"

venerdì 1 settembre 2023

Reading Challenge: le tracce di settembre

     


TRACCE DA COLLEGARE

A - Uno o più libri pubblicati in Italia nel 2023
B - Uno o più libri con la parola "mezzanotte" nel titolo
C - Uno o più libri cartacei in edizione economica


Traccia stagionale, estate (17 punti + 1 punto foto):
  • un libro nella cui sinossi ci sia la parola spiaggia
    La spiaggia degli affogati, Domingo Villar
  • un libro nella cui sinossi ci sia la parola costa
    Nascondi il tuo segreto, Julie Corbin
  • un libro nella cui sinossi ci sia la parola hotel
    La cameriera, Nita Prose
  • un libro nella cui sinossi ci sia la parola crociera
    Romanzo di un naufragio, Pablo Trincia
  • un libro nella cui sinossi ci sia la parola vacanza
    Il sospetto, Fiona Barton

I miei punti di settembre = 18



      TRACCE STAGIONALI

Autunno:
  • un libro in cui c'è un Babbo Natale
  • un libro in cui nevica
  • un libro con la parola "autunno" nel testo
  • un libro dove si festeggia Halloween


TRACCE ANNUALI


06. Disney World: cinque libri, uno per ogni categoria
  • Grimilde: un libro in cui muore qualcuno
    Dio di illusioni, Donna Tartt 
  • Stregatto: un libro in cui è presente un enigma, un puzzle o un labirinto
    Enigmi e misteri della storia, Massimo Polidoro 
  • Flounder: un libro con dell'acqua in copertina
    L'ultimo traghetto, Domingo Villar 
  • Mushu: un libro ambientato in Asia
  • Rapunzel: un libro con più di 400 pagine
    La notte, il sonno, la morte e le stelle, Joyce Carol Oates 

07. Torniamo a scuola: cinque libri, uno per ogni materia
  • italiano: un libro di un autore italiano
    Il trattamento del silenzio, Gian Andrea Cerone
  • lingue: un libro con il titolo scritto interamente in una lingua straniera
  • storia: un romanzo o saggio storico o una biografia di un personaggio storico
  • geografia: un libro che nel titolo abbia il nome di un paese, città, stato o continente oppure un elemento fisico naturale
    Amsterdam, Ian McEwan 
  • matematica: un libro che nel titolo abbia almeno un numero, ordinale o cardinale

08. Nomi, cose, città: cinque libri, nel titolo, in copertina o nel testo devono comparire (e devono iniziare con la O di Ordine):
  • un nome
  • un oggetto
  • una città
  • un animale
  • un alimento

09. Cinque libri di autori dello stesso sesso