Avevo inserito questo libro nella mia lunghissima whis list dopo averne letto una breve recesione positiva su "Grazia" per poi eliminarlo a causa di un'altra negativa, letta o ascoltata non ricordo dove.
Sono veramente grata a Ilenia che con l'indizio speciale di marzo mi ha dato la spinta per andare a recuperarlo (amo sempre più le Reading Challenge!!) perchè mi è piaciuto davvero tantissimo!
Non conoscevo Kent Haruf e intendo recuperare anche la sua "Trilogia della pianura", ambientata a Holt, cittadina immaginaria del Colorado, come "Le nostre anime di notte".
Romanzo breve (e postumo) di circa 170 pagine che si legge molto facilmente, anche grazie ai tanti capitoli (43). Uno stile leggero, fluente e molto rilassante, quello di cui avevo tanto bisogno in questo periodo di grande stress su svariati fronti.
Protagonisti due vedovi over 70 della media borghesia americana, ancora in gamba, lontani dalla quarta età, che conducono una tranquilla esistenza da pensionati in un'altrettanto tranquilla cittadina di provincia.
Ma sono soli ed è così che Addie un giorno si presenta alla porta di Louis proponendogli di "attraversare la notte insieme" parlando, tenendosi caldo a vicenda, perchè "le notti sono la cosa peggiore".
Due personaggi malinconici nel raccontarsi, e raccontarci, le loro vite, con due lunghi matrimoni non perfetti, lutti, ricordi comuni, magari banali, di una vita intera.
Intelligenti: più dei figli, degli amici...
E tanto, tanto teneri, li ho adorati!
Purtroppo anche personaggi coraggiosi e il mio "purtroppo" è riferito alla gente che tutti abbiamo attorno, in Colorado come a Genova, dove in pochi si fanno i fatti propri permettendosi di giudicare la vita degli altri senza saperne nulla, a causa di quel perbenismo della malora di cui dubito riusciremo mai a liberarci!
Preoccuparsi per l'imbarazzo altrui è una delle cose più stupide che si possano fare!
Sono veramente grata a Ilenia che con l'indizio speciale di marzo mi ha dato la spinta per andare a recuperarlo (amo sempre più le Reading Challenge!!) perchè mi è piaciuto davvero tantissimo!
Non conoscevo Kent Haruf e intendo recuperare anche la sua "Trilogia della pianura", ambientata a Holt, cittadina immaginaria del Colorado, come "Le nostre anime di notte".
Romanzo breve (e postumo) di circa 170 pagine che si legge molto facilmente, anche grazie ai tanti capitoli (43). Uno stile leggero, fluente e molto rilassante, quello di cui avevo tanto bisogno in questo periodo di grande stress su svariati fronti.
Protagonisti due vedovi over 70 della media borghesia americana, ancora in gamba, lontani dalla quarta età, che conducono una tranquilla esistenza da pensionati in un'altrettanto tranquilla cittadina di provincia.
Ma sono soli ed è così che Addie un giorno si presenta alla porta di Louis proponendogli di "attraversare la notte insieme" parlando, tenendosi caldo a vicenda, perchè "le notti sono la cosa peggiore".
Due personaggi malinconici nel raccontarsi, e raccontarci, le loro vite, con due lunghi matrimoni non perfetti, lutti, ricordi comuni, magari banali, di una vita intera.
Intelligenti: più dei figli, degli amici...
E tanto, tanto teneri, li ho adorati!
Purtroppo anche personaggi coraggiosi e il mio "purtroppo" è riferito alla gente che tutti abbiamo attorno, in Colorado come a Genova, dove in pochi si fanno i fatti propri permettendosi di giudicare la vita degli altri senza saperne nulla, a causa di quel perbenismo della malora di cui dubito riusciremo mai a liberarci!
Preoccuparsi per l'imbarazzo altrui è una delle cose più stupide che si possano fare!
Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro con una parte della giornata nel titolo" (indizio speciale di marzo).
