venerdì 21 giugno 2024

"Giorni contati", Maria Masella

 

Genova, 27 novembre di un anno non precisato. Il commissario Antonio Mariani è appena rientrato a Genova dopo aver trascorso il fine settimana in montagna con la figlia Manu, quando viene richiesta la sua presenza al Porto Antico: il cadavere di una donna è stato rinvenuto nel parcheggio. Pia Moresco, 32 anni, residente in via Cantore, a Sampierdarena. Dalle analisi emergerà che è stata uccisa con un'iniezione di digossina, una molecola che si estrae dalle foglie della digitale e che, se usata in dosi massicce, provoca l'arresto cardiaco.
L'assassino ha usato un pennarello per scrivere il numero due sulla sua fronte e poco distante dal corpo viene trovato un piccolo cartoncino quadrato con sopra un segno lasciato dallo stesso inchiostro.
Per Mariani e i suoi collaboratori inizia la ricerca per capire il significato di quei due indizi prima di trovare un'eventuale vittima numero tre mentre cercano la numero uno.

Come mi ero ripromessa dopo aver letto ad aprile "Il cartomante di via Venti", non ho lasciato passare molto tempo prima di buttarmi sulla quinta puntata della serie del commissario Mariani (e a breve leggerò il libro successivo, ho già trovato a quale traccia abbinarlo).

Scritto nel 2006, "Giorni contati" è fedele al suo titolo: abbracciando un mese scarso che va dal 27 novembre al 24 dicembre, descrive una corsa contro il tempo per fermare quello che a tutti gli effetti è un serial killer. Perché è chiaro che verrà trovata la vittima numero uno e che gli omicidi non si fermeranno a due (e una delle donne uccise sarà una Loredana: raramente trovo mie omonime nei romanzi e quando le trovo o sono di poco spessore o fanno una brutta fine).

Un'indagine (molto) vecchia maniera, come nello stile della Masella e del suo protagonista. Una lettura piacevole, di svago, con un finale - dal momento in cui risulta chiara l'identità di chi uccide a quello in cui Mariani procede all'arresto - un po' tirato per le lunghe, ma del resto è un giallo breve, 228 pagine, senza i passaggi degli ultimi capitoli sarebbe stato eccessivamente corto.

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