venerdì 10 ottobre 2025

"Persone normali", Sally Rooney

Carricklea (Irlanda), gennaio 2011. Marianne Sheridan e Connell Waldron hanno 18 anni e sono compagni di scuola. In classe si salutano a mala pena, ma quando si incrociano a casa di lei si comportano da amici. Succede quando Connell va a prendere sua madre, che un paio di volte alla settimana fa le pulizie nella villa degli Sheridan. E quando dall'amicizia passano ai baci e poi al sesso il legame continua a rimanere un segreto fra loro. Perché Connell è il ragazzo più popolare dell'istituto, grazie al suo ruolo di centravanti nella squadra di calcio, mentre Marianne - cupa, solitaria e sempre immersa nella lettura - è quella strana e lui teme che la notizia della loro frequentazione possa minare il suo prestigio.
Finché all'università i ruoli si invertono.

Tira e molla

Secondo romanzo di Sally Rooney, scritto nel 2018. L'anno scorso avevo letto "Parlarne tra amici" trovandolo largamente sopravvalutato, anche se non mi era dispiaciuto. Di questo ho preferito la storia che racconta 
continuando però a stupirmi per il riscontro letterario ottenuto da questa ragazza, che scrive bene, sì, e in modo particolare (ma solo per i suoi dialoghi non virgolettati), ma che a mio avviso deve molto (troppo) alla spinta dei social.

O semplicemente parla meglio ai giovani che alle tardone come me.

Quello che ho letto è principalmente un romanzo romantico (quasi un rosa) che racconta quattro anni di un rapporto tormentato, fatto di rotture e riconciliazioni, dove tutto si basa sugli equivoci generati dal non detto: quando studiano all'università di Dublino e lui va da lei con l'intenzione di chiederle se può ospitarlo, perché ha perso il lavoro e non può permettersi l'affitto della stanza dove alloggia, è talmente restio a parlare chiaro da arrivare a farle intendere che per l'estate tornerà a Carricklea (cittadina immaginaria inserita nella reale contea di Sligo) e che dovrebbero sentirsi liberi di poter frequentare altre persone!

Ma anche questa volta a deludermi è stata la superficialità con cui la Rooney ha gestito le tante tematiche con cui ha infarcito la storia (bullismo, lutto, violenza domestica, divario sociale, depressione, sottomissione) senza approfondirle, come quando i due aspettano di sapere se sono riusciti a vincere una borsa di studio, cosa vitale per lui - perché senza non potrebbe mantenersi lontano da casa per proseguire gli studi - mentre per lei rappresenterebbe solo un riconoscimento alle sue qualità. Un passaggio emblematico che è stato relegato a una frase.


Un libro come questo, rivolto ai giovani, avrebbe un significato ben più profondo con una maggiore introspezione, invece di concentrarsi sulla
spasmodica ricerca del riconoscimento sociale.

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