Una brutta delusione! In parte causata dall'attesa, perchè avrei voluto leggere questo thriller già l'anno scorso, ma prima non sono riuscita a farlo rientrare nella mia Reading Challenge e poi, una volta completata, c'erano altri titoli che mi interessavano di più.
Così quest'anno l'ho recuperato appena possibile ed è stato parecchio insoddisfacente.
Stati Uniti. Una ragazzina di 16 anni è al settimo mese di gravidanza quando viene rapita.
A me aveva attratto molto questa parte della sinossi: "Gli agenti dell'FBI
Roger Liu e la sua compagna Lola devono fare in fretta, ma per salvare
chi? La vittima o l'aggressore? La linea che li separa, infatti, si
assottiglia sempre di più."
Perchè la ragazzina, com'è scritto nella stessa sinossi e come si palesa già dalla prima pagina, è una sociopatica priva di emozioni, con una preparazione scientifica stupefacente e un allenamento fisico degno di un marine. Doti grazie alle quali comincia fin da subito a pianificare i suoi piani di fuga e vendetta.
Il libro alterna i capitoli dove è la ragazza a raccontare la storia con quelli in cui il narratore è l'agente Liu.
Lei una Wonder Woman resa odiosa dalla smisurata presunzione della sua superiorità su tutto e tutti, lui reso un filo meno borioso solo grazie al non poter competere con la spocchiosità di lei...
Un'idea originale, secondo me sviluppata davvero male: tralasciando l'antipatia di entrambi e una coincidenza assurda, definita tale dalla stessa voce narrante (l'agente dell'FBI), e sostituibile in diversi modi ben più credibili, la storia mi ha preso fino al 60%, mi ha tenuto incollata, avevo voglia di andare avanti, quello che deve fare un buon thriller.
Ma da un certo punto gli sviluppi la hanno fatta diventare unicamente un elogio alle doti sbalorditive della ragazzina, facendomi sbuffare a più riprese fino al lungo, incensante ed evitabile ultimo capitolo!
Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro narrato da almeno due punti di vista diversi" (numero 35 degli indizi facili).