Un anno dopo aver letto "Chesil Beach" mi è venuta voglia di leggere qualcos'altro di McEwan e la scelta è caduta su questo titolo.
Gli inglesi Colin e Mery fanno coppia da sette anni e stanno trascorrendo l'intero mese di luglio a Venezia. Nè la città nè l'Italia vengono mai citate esplicitamente, ma si capisce dove sono non solo dalla copertina, ma anche dalle descrizioni.
La vacanza è decisamente pigra, o quanto meno l'autore non ce li racconta mai come turisti, sembra che esplorino la città solo alla ricerca di un posto dove bere o mangiare, passando la maggior parte del tempo in albergo a dormire, più un risveglio di istinti sessuali in questa coppia stanca e, questa è l'impressione che ho avuto, male assortita.
Un giorno si perdono fra le calli mentre cercano un ristorante ancora aperto a tarda sera: è così che casualmente conoscono Robert e in seguito, andando a casa dei due, la moglie Caroline.
Ma è stato davvero un incontro casuale?
Colin e Mery sembrano non dare peso all'invadenza di Robert e a certi suoi comportamenti allarmanti, sia nei loro confronti che, soprattutto, verso Caroline, moglie debole e sottomessa, prigioniera in casa sua.
Classificato come romanzo di narrativa moderna, per me la categoria giusta sarebbe stata quella del noir.
Claustrofobico, disturbante, ma non in senso negativo, anzi.
Claustrofobico, disturbante, ma non in senso negativo, anzi.
Anche se preferisco i romanzi con una trama più ricca di eventi, lo stile di McEwan mi piace moltissimo e mi rilassa, anche con una storia come questa che non è esattamente tranquillizzante.
Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro scritto originariamente in inglese, ma letto in italiano" (numero 13 indizi facili).