Ho letto "I ponti di
Madison County" nel 1996 e il suo posto nel mio personale podio non è mai stato a rischio, l'unico dei tre libri a non avere un animale come protagonista. Lontano dai miei soliti generi, e pur non essendo una persona romantica, mi era entrato nel cuore e ricordo benissimo tutte le sensazioni meravigliose che mi aveva regalato: è un libro che fa amare l'amore!
Solo quest'anno ho scoperto che nel 2002 Waller aveva scritto il seguito ed è stato emozionante ritrovare Francesca e Robert. E' il 1981, sono quindi passati 16 anni dai quattro giorni che avevano trascorso insieme. Lei ha 60 anni, lui 68 e, alternando presente e passato, ci "aggiornano" sulle loro vite, con frequenti salti anche negli anni prima del loro incontro del 1965.
Un libro bello, ma non magico come il primo. Un libro triste, a cominciare dall'autunno piovoso e freddo in cui si svolge il presente, così diverso da quell'agosto caldo e assolato, che dava l'impressione di vivere in prima persona il piacere di una birra ghiacciata e lo sfinimento di due corpi sudati in un letto. Questa volta abbiamo solitudine e rimpianti, ma anche speranza, una speranza impossibile per chi ha letto il primo libro, che non lasciava nessun dubbio, nemmeno sul lungo termine.
Consiglio il sequel a chi ha letto e amato I ponti e stra-consiglio la lettura di entrambi a chi è così fortunato da non averli ancora letti.
Reading Challenge 2018: questo testo risponde al requisito "un libro in cui sono presenti dei flashback" (numero 45 indizi facili).