sabato 9 settembre 2023

"L'ultimo traghetto", Domingo Villar

 

Vigo (Galizia), martedì 19 novembre 2018. Mónica Andrade è scomparsa. Domenica non si è presentata al ristorante dove aveva appuntamento con il padre. Mónica è una persona distratta e ha un rapporto difficile con il genitore, potrebbe benissimo aver dimenticato il pranzo che avevano concordato, forse è partita per una vacanza senza avvisare nessuno e spegnendo il cellulare per non essere disturbata...
Dopotutto Mónica ha 35 anni ed è libera di fare tutto quello che vuole, cosa che non si può dire dell'ispettore Leo Caldas, che si trova investito dall'onere della ricerca direttamente dal commissario Soto che ha un debito di riconoscenza nei confronti del dottor Andrade, il padre di Mónica, il famoso cardiochirurgo che anni prima aveva salvato la vita della signora Soto.

A luglio avevo letto "Occhi di acqua" e ad agosto "La spiaggia degli annegati": con "L'ultimo traghetto" ho terminato i soli tre romanzi scritti da  Domingo Villar, autore galiziano venuto a mancare lo scorso anno. Morire a cinquantun anni è troppo presto per chiunque, ma in questo caso al dispiacere umano si somma quello di lettrice: Villar non scriveva capolavori, ma i suoi tre gialli sono molto, molto godibili e sarebbe stato bello se avesse avuto il tempo per scriverne ancora tanti altri.

Di tempo per pubblicare questo se ne era preso parecchio: uscito nel 2019, cioè nove anni dopo il precedente, con le sue 640 pagine è nettamente il più lungo dei tre ed è anche il migliore.
Dopo un'inizio di indagine mal digerita, l'ispettore Caldas si renderà conto che non si tratta di un allontanamento volontario, cominciando così a investigare sul serio. Seguirà svariate piste, tutte all'apparenza convincenti, tutte ben costruite, tutte così coinvolgenti da non far pesare affatto la lunghezza del libro (ricordo che io in generale non amo i tomi). Solo alla fine ci si renderà conto degli indizi ben nascosti fra le righe.

Un ottimo giallo, che consiglio e non solo per rendere onore allo scrittore.
Meglio leggere i tre libri seguendo l'ordine cronologico per non perdere la trama orizzontale che riguarda il privato dell'ispettore. Purtroppo con Villar è morto anche lui, privandoci così anche di un gran bel personaggio.

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